Il Tesoro ha comunicato i dati, relativi alla situazione finanziaria del primo trimestre del 2011, che confermano il sostanziale miglioramento dei conti pubblici, in linea con quanto sarebbe previsto per l’anno in corso, quando il rapporto tra deficit e pil non dovrebbe superare il 3,9%, secondo quanto concordato con Bruxelles, al fine di tendere entro al 2014 al pareggio di bilancio, così come nel 2012 già a un rapporto inferiore al 3% (2,7%, secondo gli impegni del governo).
E così, nel periodo gennaio-marzo 2011, il deficit si è attestato al 7,7% del pil, in calo dello 0,8%, rispetto allo stesso trimestre del 2010, quando esso viaggiava all’8,5%.
Il buon dato riflette poi quello del fabbisogno complessivo dello stato nei primi sei mesi dell’anno, risultato in calo di 2,8 miliardi sullo stesso periodo dell’anno precedente, per 43,5 miliardi, contro i 46,36 miliardi di euro del primo semestre 2010.
Nel mese di giugno, poi, l’avanzo è stato di 1,3 miliardi di euro, contro i 3,73 miliardi del giugno 2010, un peggioramento, pur rimanendo il dato positivo, che sarebbe dovuto, secondo il ministero dell’economia, solo a una diversa scadenza temporale di termini fiscali, con uno slittamento previsto, non limitato ai soggetti coinvolti dagli studi di settore, come avvenne lo scorso anno.
Complessivamente, quindi, le cifre vanno tutte nella direzione di un miglioramento dei saldi di bilancio, il quale dovrebbe confermare la sua migliore performance nell’ultima parte dell’anno, che storicamente è quella in cui si registrano le più alte entrate e l’avanzo migliore, come per il mese di dicembre, per come è fatto lo scadenzario fiscale italiano. L’obiettivo del deficit al 3,9% del pil sembrerebbe possibile.