Manovra non basta ad agenzie rating, Consob le convoca

E’ stata appena varata la manovra da 47 miliardi di euro, per il triennio 2012-2014, che dovrebbe consentire all’Italia di raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014. Non sono bastati gli ultimi dati positivi sulla situazione finanziaria che il Tesoro ha visto in miglioramento, con un fabbisogno complessivo in calo nel primo semestre per 2,8 miliardi e un deficit in diminuzione dello 0,8% del pil, nel primo trimestre.

Standard & Poor’s ritiene la manovra insufficiente, annunciando di avere messo sotto osservazione il rating di Unicredit e che resterebbero tutte le incognite politiche, che metterebbero in dubbio l’attuazione della manovra per gli anni successivi al 2012.

Insomma, dopo Moody’s, che ha posto sotto la lente di ingrandimento ben 16 realtà bancarie nostrane, nonchè i conti pubblici di 23 enti locali, tra province e comuni, anche S&P continua a non dare segnali di fiducia verso il sistema Italia, reo di mostrare tassi di crescita troppo lenti, non in grado di alleggerire il peso del debito nel medio-lungo termine.

Ma questa volta, caso eclatante, la Consob, Commissione di vigilanza sulle società quotate in borsa, non ha voluto restare con le mani in mano, temendo un effetto tracollo sui titoli azionari, alla riapertura delle borse il prossimo lunedì, dopo la pausa di fine-settimana. E il suo presidente, Giuseppe Vegas, ha convocato le due agenzie di rating, in settimana, per chiedere lumi, alla luce di dichiarazioni, si afferma, che si riferiscono a una manovra non ancora nota, se non in via informale, solo per indiscrezioni giornalistiche.

Vegas dovrebbe così invitare S&P e Moody’s ad attendere l’esito parlamentare, con le possibili modifiche, prima di esprimere un giudizio, considerando fuori luogo che si giudichi un qualcosa non ancora ufficiale.

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