Una dichiarazione in cui sono ribaditi due concetti che da sempre stanno a cuore a Napolitano: la collaborazione tra le istituzioni e la solidarietà nazionale. Due concetti che invece non sembrano essere stati affatto recepiti dal decreto, scaturito da un accordo al ribasso per non mettere in crisi la maggioranza. E quella di Napolitano è solo l’ultima critica al decreto che non è riuscito ad accontentare nessuno, oltre agli esponenti della Lega: da De Magistris a Caldoro passando per la conferenza delle Regioni e il Presidente della Provincia di Salerno, Cirielli, tutti hanno definito insufficiente il provvedimento.
Con il testo passato ieri in Cdm la patata bollente è ora nelle mani del governatore che dovrà cercare di stipulare accordi con le varie regione per trasferire i rifiuti fuori dalla Campania: i primi contatti sono stati presi con Puglia, Emilia Romagna, Marche, Calabria, Toscana e Friuli Venezia Giulia ma ancora non è stata raggiunta nessuna intesa. Urge fare presto per evitare che la situazione in città, che in questi giorni è decisamente migliorata, non precipiti nuovamente: una fretta però che mal si concilia con la soluzione adottata nel decreto governativo di dover trattare con ogni Regione singolarmente. Una fretta che avrebbe dovuto far uscire un testo “risolutivo” e capace di “assicurare l’effettivo superamento” dell’emergenza: troppo per un governo impegnato nella difesa del potere e stretto nella morsa delle derive localistiche della Lega.