Giorgio Napolitano emana il decreto sui rifiuti approvato ieri dal Consiglio dei Ministri ma fa sapere che il testo è molto lontano da quello auspicato: il Presidente della Repubblica è chiaro e duro nella nota con cui annuncia l’emanazione del provvedimento approvato ieri dal governo, con il parere contrario dei ministri della Lega. Nel comunicato diffuso dal Quirinale si legge che “il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha oggi emanato il decreto-legge recante misure urgenti in tema di rifiuti solidi urbani prodotti nella Regione Campania. Nel rilevare i limiti di contenuto del provvedimento, che nel testo approvato ieri dal Consiglio dei ministri non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo, il Capo dello Stato auspica che il governo adotti ogni ulteriore intervento necessario per assicurare l’effettivo superamento di una emergenza di rilevanza nazionale attraverso una piena responsabilizzazione di tutte le istituzioni insieme con le autorità locali della Campania”.
Una dichiarazione in cui sono ribaditi due concetti che da sempre stanno a cuore a Napolitano: la collaborazione tra le istituzioni e la solidarietà nazionale. Due concetti che invece non sembrano essere stati affatto recepiti dal decreto, scaturito da un accordo al ribasso per non mettere in crisi la maggioranza. E quella di Napolitano è solo l’ultima critica al decreto che non è riuscito ad accontentare nessuno, oltre agli esponenti della Lega: da De Magistris a Caldoro passando per la conferenza delle Regioni e il Presidente della Provincia di Salerno, Cirielli, tutti hanno definito insufficiente il provvedimento.
Con il testo passato ieri in Cdm la patata bollente è ora nelle mani del governatore che dovrà cercare di stipulare accordi con le varie regione per trasferire i rifiuti fuori dalla Campania: i primi contatti sono stati presi con Puglia, Emilia Romagna, Marche, Calabria, Toscana e Friuli Venezia Giulia ma ancora non è stata raggiunta nessuna intesa. Urge fare presto per evitare che la situazione in città, che in questi giorni è decisamente migliorata, non precipiti nuovamente: una fretta però che mal si concilia con la soluzione adottata nel decreto governativo di dover trattare con ogni Regione singolarmente. Una fretta che avrebbe dovuto far uscire un testo “risolutivo” e capace di “assicurare l’effettivo superamento” dell’emergenza: troppo per un governo impegnato nella difesa del potere e stretto nella morsa delle derive localistiche della Lega.