Malgrado le preoccupazioni, per ora non pare che la partecipazione delle banche europee al salvataggio della Grecia, passando per una ristrutturazione di fatto del loro debito, sia stata avvertita come un default. La reazione sui mercati direbbe al contrario. Anche il varo della manovra italiana di 47 miliardi (quasi il 3% del pil 2011), spalmata nel triennio 2012-2014, avrà giocato un suo ruolo positivo, riguardo al restringimento del differenziale dei rendimenti sui titoli decennali, tra Italia e Germania.
Ad inizio di settimana, lo spread BTp-Bund sul segmento a dieci anni aveva raggiunto il massimo dall’introduzione dell’euro, arrivando a 223 punti base. Il BTp a 10 anni aveva ormai superato la soglia del 5%, mentre quello tedesco era sceso sotto il 3%. Ieri, la situazione è molto migliorata, con un calo del differenziale, che si è portato a 187 punti base, con un rendimento sui decennali italiani, pari al 4,89% e sui tedeschi del 3,02%.
Il trend dovrebbe proseguire anche oggi, con un ulteriore avvicinamento tra i due titoli e segnalerebbe la maggiore propensione al rischio degli investitori, evidentemente incoraggiati dalle ultime novità in Europa. Per questo, gli investimenti tornerebbero ad affluire verso i titoli periferici e semi-periferici.