Nell’accordo, si prevede anche la possibilità di derogare alla contrattazione nazionale, dando maggiore risalto al contratto aziendale e affermando regole certe, in tema di rappresentanza sindacale.
Non ci sta Landini a chè la Cgil firmi il contratto, insieme agli altri sindacati. Il segretario Fiom ha definito l’accordo un tradimento, contrario agli interessi dei lavoratori, in quanto l’azienda potrebbe derogare a quanto previsto nel contratto nazionale.
L’attacco duro e indiretto, ma esplicito, è stato alla Camusso, rea di avere detto sì a Confindustria solo per non creare problemi al PD. Insomma, un accordo politico, un’intesa che non avrebbe nulla a che vedere con i lavoratori e per questo Fiom chiede alla Cgil di non firmare ufficialmente nulla, se non dopo avere atteso l’esito del referendum tra i lavoratori.
Un’idea e toni che la Camusso respinge con forza, sostenendo di essere preoccupata per le accuse di tradimento, che nella cultura e storia della sinistra sono ricorrenti, ogni qualvolta si dissente da qualcuno. Secondo il segretario confederale, poi, i toni utilizzati da Fiom non fanno parte di una grande organizzazione sindacale.
Alla Fiom già si parla di contestazione “tout court” della linea della Camusso e delle sue dimissioni, ma nei giorni scorsi era circolata voce di un possibile commissariamento di Fiom, proprio da parte della confederazione.