Dopo gli appelli e le critiche alla maggioranza da parte del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a cui avevano fatto seguito le conferme del governatore Stefano Caldoro, anche dal resto del Pdl campano arrivano pressioni su Silvio Berlusconi. Il presidente della provincia di Napoli, Luigi Cesaro, dichiara di aver incontrato insieme ad altri parlamentari il premier ed il ministro Prestigiacomo e di aver avuto precise rassicurazioni sulla presentazione del provvedimento, aggiungendo di aver cercato anche di convincere Umberto Bossi. “Speriamo che tutto vada bene. Il decreto in questa fase è indispensabile” ha concluso. Ma per ora la Lega non sembra cambiare idea: “il decreto rifiuti non passerà tranquillamente, noi comunque siamo contrari“, ha affermato Bossi, aggiungendo che a suo parere Napoli deve cercare un accordo “con le regioni limitrofe“.
Una posizione, quella della Lega Nord, che continua a suscitare critiche bipartisan. “Le parole di Bossi sul decreto per l’emergenza rifiuti sono come al solito irresponsabili. Per decenni dal Nord sono arrivate quantità enormi di rifiuti tossici e nocivi, sversati illegalmente in Campania, cosa si dovrebbe fare di quei rifiuti? Rispedirli a Bossi e alla Lega?” dichiara contrariato il leader dei Verdi, Angelo Bonelli. Di atteggiamento irresponsabile parla anche il capogruppo di Idv alla Camera, Massimo Donadi: “L’ostracismo nei confronti del decreto che potrebbe sbloccare l’emergenza rifiuti in Campania è irresponsabile e contrario agli interessi nazionali”.
Critiche e rimproveri sostanzialmente condivisi anche da un fronte politico completamente opposto, quello di “Iniziativa Responsabile” (meglio conosciuto come “I Responsabili”) e più precisamente del movimento “Noi Sud” di Arturo Iannaccone, che ha dichiarato: “In questo momento nessuno si può sottrarre al dovere di far uscire Napoli dalla drammatica situazione in cui si trova. Ci aspettiamo che la Lega eviti di assumere atteggiamenti ricattatori, rammentando che in passato montagne di rifiuti dal Nord sono state sversate al Sud, anche illegalmente“.