Contratti lavoro, accordo raggiunto Confindustria-sindacati

Era già nell’aria da giorni, da quando nell’ultimo incontro tra la Confinsustria e i sindacati, un pò tutti la scorsa settimana sembravano molto ottimisti sulla possibilità di giungere a un accordo sulle nuove regole per la contrattazione. E ieri, come previsto, e dopo sei ore serrate di trattative, l’accordo è stato puntualmente raggiunto e sottoscritto tra le parti: da un lato Confindustria, dall’altro Cisl, Uil, Ugl e persino la Cgil di Susanna Camusso.

L’intesa prevede regole certe per la firma dei contratti, uno dei punti fino ad oggi più controversi, in materia di lavoro e di rappresentanza sindacale. Si stabilisce, infatti, che un accordo è valido, qualora sia firmato con la maggioranza delle Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) o delle Rsa (rappresentanza sindacale aziendale), avendo validità erga omnes.

Sempre nell’intesa, poi, si stabilisce, sebbene con parole non proprio esplicite, che i contratti aziendali potranno derogare clausole dei contratti nazionali, per meglio così aderire alle esigenze specifiche di ciascuna azienda, andando nella direzione della creazione di regole più adatte alla creazione di posti di lavoro.

Di momento importante per l’Italia parla il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, così come Tremonti ringrazia le parti per la portata storica dell’accordo e per ciò che esse hanno fatto per il Paese.

L’accordo, tuttavia, non è retroattivo, quindi, non si applica anche ai contratti Fiat, questo per andare incontro alle richieste della Cgil. I sindacati metalmeccanici Fiom, appartenenti alla Cgil, si sono espressi contro l’accordo di ieri, per cui si prevede una lotta intestina all’interno della confederazione, con anche la possibilità di commissariamento dei vertici Fiom, da parte della Camusso.

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