Il miracolo di Tremonti: maggioranza unita contro la sua manovra

tremontiNeanche un mese fa, il 1 giugno, al vertice degli otto grandi, Silvio Berlusconi elogiava senza indugio il suo ministro dell’Economia: “Tremonti ha fatto miracoli, dobbiamo essere felici di avere un ministro così capace”. E di miracolo al responsabile del dicastero di via XX settembre oggi ne è riuscito un altro: unire tutta la maggioranza, cosa che non si vedeva da un bel pò di tempo. Dal Pdl alla Lega, da Cicchitto a Bossi, da Maroni a Rotondi tutti contro la manovra preparata da Tremonti che, stanco dei diktat che gli arrivavano da più parti, ieri è stato vicino alle dimissioni. Il problema però è che la manovra non è ancora arrivata in Consiglio dei Ministri e già molti esponenti della maggioranza minacciano di non votarla e si prevedono ore concitate oggi, quando Tremonti avrà prima un vertice con Berlusconi e Bossi per provare a raggiungere un’intesa e poi dovrà spiegare la manovra nel dettaglio a capigruppo e ministri.

Per il ministro dell’Economia sono davvero giorni difficili, convinto com’è di dover andare avanti sulla linea del rigore per accontentare le richieste che arrivano dall’Europa; facendo così però Tremonti si è fatto nemica anche la Lega, da sempre il partito più vicino al titolare del dicastero economico. Proprio dal Carroccio arrivano gli altolà più pesanti: no all’innalzamento dell’età pensionabile,  revisione del patto di stabilità interno e riforma fiscale da approvare il prima possibile. E poi c’è il rapporto con il Pdl e soprattutto con Berlusconi che vuole giocare sul campo della manovra la sua personalissima sfida con Tremonti: il premier non vuole concedere ancora poteri illimitati al ministro, vuole dimostrare con i fatti che chi ha le redini del governo in mano è ancora lui. Ecco perché non è certo dispiaciuto per lo scontro tra il superministro e la Lega né per le parole di fuoco arrivate nei giorni scorsi dal sottosegretario alla difesa, Guido Crosetto (“una manovra da psichiatra).

Berlusconi Bossi e Tremonti

Il “tutti contro Tremonti” sembra proprio piacere al Presidente del Consiglio, che nell’incontro di oggi con il ministro e Bossi proverà a mediare senza però retrocedere di un passo: questa volta Berlusconi non ha intenzione di accettare le imposizioni di Tremonti ed è pronto ad andare allo scontro finale pur di vedere confermata la sua leadership. L’ennesima lotta tutta personale,  giocata sulle spalle del paese.

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