Berlusconi-Di Pietro, sinistra contro ex magistrato

Il nuovo corso della politica dipietrista, caratterizzato da toni meno urlati e dalla voglia di riposizionare al centro la sua creatura politica, l’Italia dei Valori, sta creando tantissimi malumori all’interno del centro-sinistra, che imputa all’ex magistrato di “Mani Pulite” di avere di fatto incrinato l’unità della coalizione, regalando punti al governo Berlusconi in un momento di evidente difficoltà. Non sembra preoccupato però Antonio Di Pietro a chi, sia all’interno del suo partito che dentro il centro-sinistra, lo accusi di tatticismo e di volere andare con Berlusconi. Ormai la strada sembra spianata verso un riequilibrio delle sue posizioni, interpretando un ruolo che funga da contrappeso al vento vendoliano di sinistra. Non ci sta l’ex magistrato a finire schiacciato tra il Partito Democratico e la sinistra radicale di Sel, perchè in questo caso non avrebbe alcuno spazio politico e il suo bottino di voti, avuto in consegna dagli elettori nel 2008, rischia di scomparire. E se il versante di sinistra torna ad essere occupato dal radicalismo di Nichi Vendola, allora la svolta non può che essere al centro, una svolta per la sopravvivenza.

E dal web Tonino lancia il suo Idv2, la nuova formazione che dovrebbe transitare per le politiche del 2013 attraverso la creazione di un partito politico di massa, come afferma Di Pietro.

E rispondendo a una lettera del popolo viola che stigmatizza la sua nuova linea politica di abbandono dell’anti-berlusconismo, Di Pietro conferma la sua analisi, sostenendo che il premier è già al tramonto, ma il governo durerà altri due anni. Non avendo i numeri in Parlamento, dire no a Berlusconi – aggiunge – non basterebbe e non sarebbe utile a nulla. Allora tanto vale creare un’alternativa di governo partendo da proposte e progettualità proprie.

Insomma, la nuova linea è confermata, con buona pace di quanti avevano simpatizzato e aderito all’Idv, pensando si trattasse dell’estrema sinistra ideologica e radicale.

Dall’altro versante, pare che anche lo stesso Berlusconi non sia rimasto indifferente al colloquio avuto con il suo più accanito nemico politico-giudiziario, confermando di essere soddisfatto delle aperture di Di Pietro e della sua nuova strategia comunicativa, confidandolo – pare – a Vittorio Sgarbi. Impensabile, che l’unica consolazione di queste settimane per il premier giungesse proprio dai banchi dipietristi che hanno rotto l’unità della coalizione avversaria.

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