Si è conclusa ieri sera a Catania, presso la Plaja, il litorale della città, la due giorni del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia dal 2008, a capo di una maggioranza di centro-sinistra alla Regione Sicilia. La storia politica di Lombardo in questi ultimi tre anni è stata travagliata e caratterizzata da capriole anche grottesche. Nel 2008, subito dopo le elezioni politiche, in Sicilia si andò a elezioni anticipate per il rinnovo dell’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) a causa della condanna giudiziaria subita dall’ex governatore Totò Cuffaro. Lombardo vinse con i due terzi dei voti, sostenuto da una maggioranza di centro-destra (PDL, Mpa, UDC). La convivenza con lo spigoloso governatore non è stata facile, tanto che in meno di due anni si cambiarono tre giunte, fino a quando nel settembre del 2010 Lombardo non crea una giunta di centro-sinistra, estromettendo di fatto il Popolo della Libertà dalla sua amministrazione e consentendo l’ingresso del Partito Democratico, che stava all’opposizione, dando vita al quarto governo in due anni e poco più e a un’inedita giunta formata da Mpa, UDC, finiani e PD.
Ma tra l’elettorato del Partito Democratico la scelta di appoggiare Lombardo, sfidato nel 2008 da Anna Finocchiaro, non è affatto piaciuta. Così come risulta poco chiaro il motivo per cui la stessa Finocchiaro sia divenuta una sostenitrice in Sicilia del governo con Lombardo e gli autonomisti dell’Mpa.
Ieri la due giorni del movimento è culminata con un’ovazione per il suo leader, che ha persino affermato che la secessione del Nord, voluta dalla Lega, sarebbe un affare per la Sicilia.
Il governatore ha poi sparato a zero contro i suoi stessi alleati, sostenendo che non farà un favore al PD di andare a elezioni anticipate. E’ noto, infatti, che il PD voglia uscire dall’amministrazione e dalla maggioranza, oggetto di un diffuso scontento tra i suoi elettori e la sua base.
Lombardo ha invitato tutti coloro che non si riconoscono nel PDL a raccogliersi una prospettiva unitaria in Sicilia. Gli ha risposto immediatamente per mezzo stampa il coordinatore regionale del PDL, Giuseppe Castiglione, presidente della provincia di Catania, che ha rimarcato come all’assemblea dell’Mpa non si sia parlato della gravità della situzione in cui versa la Sicilia, del suo stato occupazionale, della crisi finanziaria, etc.