Il fagiolo cannellino di Acerra, comune in provincia di Napoli, denominato “dente di morto” è un tipo di fagiolo molto pregiato. La globalizzazione e l’eccessiva importazione di varie specie di fagioli lo ha purtroppo confinato nelle piccole coltivazioni contadine per esclusivo proprio consumo.
La lunga storia di questo fagiolo è testimoniata dal Touring Club Italiano che lo menzionava in una delle sue celebri guide risalente al 1938 ma ancora più interessante è sapere che questo gioiello della cucina nostrana è stato riprodotto in un dipinto del Carracci dal nome “Il mangiatore di fagioli” datato 1580.
Le caratteristiche che lo rendono così speciale si evidenziano nella buccia che è sottile e quasi impalpabile, nella pastosità che lo rende adatto a zuppe e alla pasta e fagioli. Le caratteristiche organolettiche derivano dall’ottimo terreno sul quale viene coltivato. Si tratta di terra di natura vulcanica di medio impasto, facilmente lavorabile e ricca di elementi nutritivi e microelementi che arricchiscono i frutti di straordinarie qualità a livello di nutrimento e gusto.
Per tutta questa serie di motivi l’associazione Slow Food ha deciso di intervenire in difesa di questo legume e della sua tradizione che rischiano di andare persi. Il Presidio Campano, unitamente alla Regione Campania che ha contribuito con il supporto economico necessario, è intervenuto concretamente recuperando, valorizzando ed isolando la varietà genetica specifica di questo fagiolo autoctono e ha fatto sì che le coltivazioni si diffondessero tra i piccoli agricoltori che ne stanno rafforzando la produzione.
Martedì 28 giugno alle ore 11.30 nel Castello Baronale di Acerra si terrà la conferenza stampa per la presentazione ufficiale del nuovo Presidio Slow Food: il fagiolo cannellino “dente di morto”. In questa occasione i relatori esporranno i primi risultati e i progetti futuri riservati a questo ritrovato gioiello della nostra tradizione.