La famosa frase del filosofo Ludwig Feuerbach, nella sua forma interrogativa, ha caratterizzato uno degli argomenti più gettonati dai ragazzi maturandi di quest’anno scolastico 2011 durante la prima prova – il tema di italiano – tenutasi il 22 giugno: siamo quel che mangiamo?
E in effetti è proprio così, siamo davvero quel che mangiamo. Gli alimenti che fanno parte della nostra quotidianità rappresentano ciò che si è in un dato momento ma anche ciò che si diventerà e questo sia da un punto di vista estetico che mentale.
Nell’epoca dei fast food, l’alimentazione sbagliata è cresciuta notevolmente ma non è soltanto colpa di questi se non sappiamo più cosa mangiamo e di conseguenza non sappiamo più chi siamo sotto questo punto di vista. Queste catene che forniscono cibo standardizzato trovano i propri consumatori tra ragazzi che ci si recano per la compagnia e il basso costo ma anche tra lavoratori che, avendo poco tempo nella pausa pranzo, preferiscono consumare un pranzo fugace. Questi atteggiamenti formeranno persone frenetiche, pressappochiste, per le quali il cibo è solo un qualcosa con cui sfamarsi.
Un’alimentazione corretta a base di cibi che apportano al nostro organismo il giusto equilibrio energetico è il principio più corretto per assicurare al corpo e alla mente un presente e un futuro di benessere. Ecco quindi che è preferibile porre attenzione agli ingredienti scelti sia da un punto di vista qualitativo che per il gusto degli stessi. Qui troviamo un altro target di persone: soprattutto le famiglie con i bambini ma anche gli amanti del buon cibo. Sono persone precise, ponderate nelle scelte.
I consigli degli esperti infatti riportano all’agricoltura biologica ma quanti di questi prodotti biologici non vengono fertilizzati? Ecco che qui entrano in gioco i problemi di salute sempre più evidenti in tanti soggetti, relativi al metabolismo e alla circolazione. Probabilmente molte delle persone di cui abbiamo appena parlato non fanno la spesa nei grandi supermercati ma in piccoli negozi di ortofrutta preferendo spendere in qualità più che in risparmio di tempo e denaro.
Esistono tuttavia problemi ben più gravi relativi all’alimentazione come quelli dei Paesi del Terzo Mondo dovuti alla denutrizione. Certo qui non si può parlare di scelte. Qui le persone muoiono ancora di fame e il cibo diventa necessità. Qui le persone sono bisognose.
Siamo quel che mangiamo? Sì e ciò è evidente non soltanto per i singoli individui, ma per l’intera società stessa.