La raccolta di firme sarà in tutta Italia, senza derivazioni politiche, ma verrà sottoposta pure alla firma di tutti i parlamentari italiani e diffusa su Internet attraverso apposite pagine, anche su Facebook. Una volta raggiunto il traguardo di almeno 100.000 firme, l’appello sarà inviato al ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, al ministro della Cultura francese Frederic Mitterand ed al direttore del Museo del Louvre, Henry Loyrette.
Vinceti sostiene che la richiesta al Louvre di concedere temporaneamente il capolavoro di Leonardo è realistica, in quanto non è la prima volta che un’opera d’arte viaggia per il mondo e la stessa Gioconda è già stata esposta a New York e a Washington, a Tokyo e a Mosca. Nel 2013 ricorre il centenario del ritrovamento del dipinto in un albergo di Firenze, rubato nel 1911 dall’italiano Vincenzo Peruggia e poterlo rivedere “sarebbe un evento di grande valore e suggestione culturale, oltreché una meravigliosa occasione per l’Italia intera” ha concluso Vinceti.
Ma il direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, interpellato dall’agenzia Adnkronos, gela gli entusiasmi: ”Non la voglio neppure per un’esposizione di pochi giorni. Non va mossa dal Louvre, non possiamo correre rischi“; ed aggiunge: ”La Gioconda non è dei francesi ma di tutto il mondo e chi è chiamato alla tutela deve tutelare per tutti. Esprimo quindi il mio parere negativo a un eventuale trasferimento della Gioconda, a Firenze come altrove. Ricordo come io abbia espresso un parere decisamente negativo al trasferimento dell’Annunciazione di Leonardo che si conserva agli Uffizi quando nel 2007 fu esposta a Tokyo”.
Cristina Acidini, soprintendente per il polo museale fiorentino, è invece più possibilista e si dichiara pronta a mettersi a disposizione se le chiederanno di ospitare agli Uffizi la Gioconda, specificando però che la richiesta al museo del Louvre non è partita ufficialmente dalla soprintendenza.
Come andrà a finire?