Riportiamo la Gioconda in Italia! Ma non tutti sono d’accordo

Prende forma un appello lanciato dal “Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali” di Silvano Vinceti, una raccolta di firme per chiedere il ritorno momentaneo del più celebre dipinto della storia in Italia, giusto in tempo per essere esposto in una mostra a Firenze nel 2013. L’annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa nell’ex convento di Sant’Orsola di Firenze, dove da alcuni mesi Vinceti dirige gli scavi per il ritrovamento dei resti di Lisa Gherardini Del Giocondo, la donna che secondo Giorgio Vasari sarebbe raffigurata nel quadro di Leonardo da Vinci. Nell’appello, che per sei mesi tutti i cittadini italiani che condividono le finalità della petizione potranno sottoscrivere, si chiederà che Monna Lisa possa rimanere in esposizione alla Galleria degli Uffizi almeno venti giorni, oppure in alternativa possa essere esposta a Palazzo Vecchio o Palazzo Medici Riccardi.

La raccolta di firme sarà in tutta Italia, senza derivazioni politiche, ma verrà sottoposta pure alla firma di tutti i parlamentari italiani e diffusa su Internet attraverso apposite pagine, anche su Facebook. Una volta raggiunto il traguardo di almeno 100.000 firme, l’appello sarà inviato al ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, al ministro della Cultura francese Frederic Mitterand ed al direttore del Museo del Louvre, Henry Loyrette.

Vinceti sostiene che la richiesta al Louvre di concedere temporaneamente il capolavoro di Leonardo è realistica, in quanto non è la prima volta che un’opera d’arte viaggia per il mondo e la stessa Gioconda è già stata esposta a New York e a Washington, a Tokyo e a Mosca. Nel 2013 ricorre il centenario del ritrovamento del dipinto in un albergo di Firenze, rubato nel 1911 dall’italiano Vincenzo Peruggia e poterlo rivedere “sarebbe un evento di grande valore e suggestione culturale, oltreché una meravigliosa occasione per l’Italia intera” ha concluso Vinceti.

Ma il direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, interpellato dall’agenzia Adnkronos, gela gli entusiasmi: ”Non la voglio neppure per un’esposizione di pochi giorni. Non va mossa dal Louvre, non possiamo correre rischi“; ed aggiunge: ”La Gioconda non è dei francesi ma di tutto il mondo e chi è chiamato alla tutela deve tutelare per tutti. Esprimo quindi il mio parere negativo a un eventuale trasferimento della Gioconda, a Firenze come altrove. Ricordo come io abbia espresso un parere decisamente negativo al trasferimento dell’Annunciazione di Leonardo che si conserva agli Uffizi quando nel 2007 fu esposta a Tokyo”.

Cristina Acidini, soprintendente per il polo museale fiorentino, è invece più possibilista e si dichiara pronta a mettersi a disposizione se le chiederanno di ospitare agli Uffizi la Gioconda, specificando però che la richiesta al museo del Louvre non è partita ufficialmente dalla soprintendenza.
Come andrà a finire?

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