Qualcosa si muove a Napoli, nel quotidiano panorama di cumuli di rifiuti che sembrano non voler sparire mai; qualcosa si muove perché è una situazione che non può durare a lungo, perché la città ha bisogno di uscire fuori da un’emergenza infinita. Qualcosa si muove e qualcosa d’altro deve ancora muoversi perché per ripulire Napoli c’è bisogno di un decreto che il governo continua a rimandare. Lo hanno chiesto tutte le istituzioni locali, dal sindaco De Magistris al governatore Caldoro senza però trovare riscontro; lo chiede ora il Presidente della Repubblica Napolitano che guarda con preoccupazione all’ennesima crisi che coinvolge la sua città. Napolitano risponde a “quanti hanno in questi giorni rivolto appello in proposito” e conferma di “avere espresso allo stesso Presidente del Consiglio l’inquietudine per la mancata approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, in due successive riunioni, del decreto legge che era stato predisposto“. Il Presidente pur non entrando nel merito del provvedimento ribadisce il suo “convincimento che comunque un intervento del Governo nazionale sia assolutamente indispensabile e urgente al fine anche di favorire l’impegno solidale delle Regioni italiane”.
Ed effettivamente, per evitare di ridursi in questo stato sarebbe bastato che il governo avesse dato il via libera al decreto che avrebbe consentito il trasferimento dei rifiuti in altre regioni, ma gli altolà della Lega hanno convinto Berlusconi a rimandare in ben due occasioni l’approvazione del decreto. E di un esecutivo che abbandona Napoli parla De Magistris in una conferenza stampa tenutasi ieri per presentare un’ordinanza che dovrebbe dare un pò di respiro alla città, che sta vivendo una situazione che preoccupa molto il primo cittadino. De Magistris parla di un “pericolo concreto per la salute dei cittadini” e accusa il governo di non aver “fatto nulla per Napoli e per l’emergenza rifiuti, perché se ne frega: altrimenti in queste ore avrebbe adottato altri provvedimenti”.
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Nell’ordinanza si dà il via alla raccolta dei rifiuti in tutto l’arco della giornata e si dà un’accelerata sulla raccolta differenziata grazie alle isole ecologiche mobili. Ma non è finita perché proprio per non dover aspettare oltre che il governo emani il decreto o che le altre province campane diano il consenso allo sversamento della spazzatura napoletana, sono stati individuati due siti di trasferenza, uno già pronto e l’altro che ha avuto l’approvazione della Provincia mentre si sta lavorando per l’individuazione di un terzo. Qualcosa si muove quindi per provare a porre fine a venti anni di emergenza, senza proclami e promesse e lasciando la parola ad atti concreti per ripulire la città.