Il film descrive con accurato realismo la preparazione del suo attentato e conseguente uccisione, per mano di un gruppo di fanatici sudisti contrari alle sue idee politiche e di liberalizzazione a favore degli schiavi. Tra di loro la mente del complotto, John Wilkes Booth, preoccupato della possibilità che i neri potessero ottenere il diritto di voto e quindi migliorare le proprie condizioni di vita.
Nella vicenda però sembra che sia implicata anche una donna, una certa Mary Surratt (Robin Wright Penn), che si proclama estranea al fatto accaduto, ma che viene accusata di aver nascosto sotto il suo stesso tetto gli assassini di Lincoln. Successivamente un giovane avvocato e reduce di guerra, Fredrich Aiken (John McAvoy), assumerà la sua difesa, ma la battaglia per riottenere dignità e libertà è lunga e difficile, considerando che il paladino della giustizia affidato a Mary, è troppo fresco di laurea e senza adeguata esperienza per poter vincere.
Inizierà così per entrambi, un vero e proprio calvario fisico, morale e psicologico che li porterà direttamente verso il traguardo finale, anche se non sempre è quello che ci si potrebbe aspettare. Nonostante questo però Aiken ama in modo totale e sviscerato la sua professione, e si batterà con tutte le sue forze per impedire che la sua cliente venga condannata a morte. Allo stesso tempo però anche Mary non si farà cogliere impreparata, affrontando con grande coraggio ciò che il destino le ha riservato, e soprattutto contrastando con energico orgoglio l’ignoranza e l’ottusità di un mondo di uomini, dove il pensiero e i diritti di una donna vengono continuamente calpestati valendo meno di zero.
Assolutamente da non perdere.