Il tribunale di Milano ha infatti già emesso sentenza di fallimento per la LM Management, un’agenzia di organizzazione e gestione di eventi, e lo stesso manager. Nella ricostruzione degli inquirenti, Mora avrebbe distratto, attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, 3 milioni e 381 mila euro, soldi che poi venivano retrocessi in contanti. Inoltre 5 milioni di euro sono stati versati ad un’altra società dell’agente dei vip, la “Diana Immobiliare”, anche questa dichiarata fallita; questi 5 milioni sono stati impiegati per acquistare abitazioni a Milano e in Sardegna.
La parabola discendente di quello che fino a poco tempo fa era l’uomo più ricercato dai divi dello spettacolo non conosce sosta e, se prima Mora era capace di far accendere un cono di luce sulla starlet di turno, ora per lui si accendono solo i riflettori della cronaca giudiziaria. L’inchiesta che oggi lo ha portato in carcere è solo l’ultima vicenda che vede Mora nei panni di indagato.
Il manager (a questo punto ex manager) dei vip è, infatti, uno dei protagonisti principali del Ruby-gate, lo scandalo che vede coinvolto anche il Presidente del Consiglio Berlusconi (accusato di concussione e prostituzione minorile). In questo procedimento, la cui udienza preliminare è fissata per lunedì 27 giugno, Mora è accusato di favoreggiamento e induzione alla prostituzione: secondo gli inquirenti insieme a Fede e Minetti reclutava le escort che partecipavano alle cene a base di “bunga bunga” che si tenevano nella casa del premier.