Situazione critica che non sembra destinata a migliorare nei prossimi giorni visto che anche il vertice notturno che si è tenuto in prefettura non sembra aver individuato una soluzione. Un incontro richiesto dal sindaco di Napoli De Magistris che, dopo aver assicurato una soluzione del problema in cinque giorni, ieri è stato costretto ad ammettere il fallimento del suo piano in una nota ufficiale in cui ha scritto che il “piano sta naufragando non per colpa del Comune di Napoli” e ha parlato apertamente di sabotaggio facendo riferimento a “quanto verificatosi durante la raccolta dei rifiuti nel centro storico cittadino, dove si sono registrati fatti inquietanti che hanno impedito la raccolta dei rifiuti e che sono stati già segnalati alle forze dell’ordine”. Una denuncia forte cui fa seguito anche la conferma dell’impegno ad andare avanti: “La verità è che questa amministrazione sta rimuovendo incrostazioni ventennali determinando risposte di sabotaggio.
La situazione è drammatica ma siamo determinati ad operare senza alcun tentennamento”. Determinazione che, in attesa della raccolta differenziata porta a porta, deve trovare il sostegno delle altre istituzione territoriali per togliere le oltre duemila tonnellate di rifiuti che invadono la città: tocca soprattutto alla Regione cercare di fare leva sulle altre province per far sì che accettino la spazzatura napoletana. Solo così la città potrà respirare e si potrà dare vita al piano promesso dal primo cittadino per un ciclo di rifiuti virtuoso: senza questo passo tutti i progetti saranno destinati a diventare carta straccia. E di spazzatura in giro ce n’è già troppa.