Delitto Melania, indagato il marito

Melania ReaPotrebbe esserci una svolta nelle indagini sull’omicidio di Melania Rea, la ventinovenne di Somma Vesuviana, scomparsa lo scorso 18 aprile a Colle San Marco, in provincia di Ascoli Piceno, e ritrovata morta due giorni dopo nel bosco di Ripe di Civitella del Tronto, nel Teramano. Secondo fonti investigative, Salvatore Parolisi, il marito della vittima, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario; la notizia è stata poi confermata anche dal Procuratore capo di Ascoli, Michele Renzo. Parolisi rimane comunque a piede libero e sarà sentito venerdì prossimo dagli inquirenti nella nuova veste di indagato, dopo i precedenti tre interrogatori,  in cui era stato ascoltato per un totale di quasi 23 ore come parte offesa.

Il caporale istruttore del 235mo Reggimento Piceno continua a dichiararsi innocente e fa sapere tramite i suoi legali di essere sereno e di non avere nulla da temere. La decisione degli inquirenti potrebbe essere riconducibile al ritrovamento, presso un campo sportivo di Foligano, paese dove abitava Melania, di un cellulare che lo stesso Parolisi ha ammesso di essere sua proprietà. Parolisi è stato sempre al centro delle attenzioni degli investigatori che hanno portato alla luce alcuni suoi tradimenti; il caporale ha sempre ammesso di aver tradito la moglie e sul ritrovamento del telefonino avvenuto qualche settimana fa ha dichiarato che se ne è disfatto perché “volevo staccare da tutte queste accuse che mi stanno facendo”. Parolisi nelle ricostruzione fatta agli inquirenti ha sostenuto che il pomeriggio del 18 aprile si era recato a Colle San Marco con Melania e la figlia di 18 mesi per una passeggiata; poi la donna si era allontanata per andare in bagno ed era scomparsa fino al ritrovamento del suo cadavere martoriato da quasi trenta coltellate.

Salvatore Parolisi

Sorpreso per la svolta nelle indagini il padre di Melania, che in una dichiarazione all’Ansa dichiara: “Non me l’aspettavo, l’ho appena saputo dalla stampa, aspetto di sentire gli inquirenti, aspetto di capire”. E quando gli domandano se crede ancora all’innocenza di Parolisi risponde: “A questo punto non so più niente”. Continua invece a credere che il caporalmaggiore non sia colpevole sua madre, secondo cui l’iscrizione del figlio nel registro degli indagati è una “brutta notizia”.

 

 

 

 

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