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Spagna, socialisti pensano a voto anticipato

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Giuseppe Timpone

La durissima sconfitta che i socialisti del Psoe, in Spagna, hanno subito alle elezioni amministrative di quasi un mese fa, non è rimasta senza stascichi. Il clima spagnolo è ormai pre-elettorale, anche perchè alla chiusura ufficiale della legislatura mancano solo meno di 9 mesi. Tuttavia, alcune fonti vicine al governo e al partito socialista confermano indiscrezioni, per cui in Spagna si potrebbe anticipare la data delle elezioni politiche di alcuni mesi, facendo andare a votare gli spagnoli in autunno. Questo è quanto emergerebbe da due quotidiani vicini ai socialisti, “El Mundo” e “El Pais”. In realtà, non è ancora chiaro quale sia la volontà della maggioranza del partito. Il premier Zapatero si è opposto fin dall’inizio all’idea di elezioni anticipate, chieste a gran voce dall’opposizione del Partito Popolare di Rajoy, che ha stravinto nelle amministrative, dilagando presso tutte le regioni e i comuni in cui si è votato. Ma la leadership di Zapatero non è più la stessa da mesi, da quando, cioè, la sua popolarità e quella del governo sono crollate ai minimi, come poi hanno tragicamente per loro confermato le urne di maggio.

Ormai, il destino socialista non è nelle mani del premier, il quale ha da mesi annunciato di non volersi più ricandidare alle elezioni del 2012. L’idea crescente tra i socialisti sarebbe di anticipare la data del voto in autunno, per potere sfruttare il dato dell’occupazione, storicamente in crescita in estate, grazie alle assunzioni stagionali nel settore turistico, potendo così meglio giocarsela, con elezioni subito dopo la stagione estiva.

Una scelta disperata, se fosse dettata da questo dato, perchè darebbe il senso del livello delle analisi interne al Psoe. Il partito, infatti, non gode più del sostegno popolare di un tempo, la rabbia nel Paese è altissima, il clima è quello di una sfiducia forte verso i socialisti, che adesso potrebbero anche non trovare più alcun sostegno, per votare la manovra finanziaria, dovendo avere bisogno del voto dei nazionalisti baschi e catalani. Questi ultimi già si sono sfilati dalla maggioranza, avendo trattative in corso per la formazione della giunta a Barcellona con i popolari.

E non sono in pochi a temere che il partito socialista rischi di andare a nuove elezioni con un’immagine di solitudine, di isolamento politico, che potrebbe aggravare il risultato alle urne.

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Giuseppe Timpone