PDL presenta proposta di legge su primarie

L’onorevole Fabrizio Cicchitto e il senatore Gaetano Quagliariello, rispettivamente capogruppo alla Camera e vice-capogruppo al Senato per il Popolo della Libertà, hanno presentato una proposta di legge che mira a regolamentare per legge l’istituto delle elezioni primarie per dare ordine a una materia di cui tanto si discute, ma senza alcuna rilevanza di tipo legislativa. In sostanza si tratta, secondo la proposta avanzata dal maggiore partito di maggioranza, di consentire ai partiti che vorranno avvalersene di uno strumento legislativo chiaro sullo svolgimento delle primarie. Esse potranno essere effettuate per la scelta dei candidati del partito o della coalizione agli organi monocratici, come il sindaco, il presidente della provincia e il governatore. Possono votare tutti gli elettori che si siano iscritti nei registri dei sostenitori del partito o di uno dei partiti della coalizione, almeno sessanta giorni prima la data delle primarie. Esse potranno tenersi fino a sessanta giorni prima la data prevista per le elezioni amministrative a cui si riferiscono.

Ovviamente, gli elettori che possono registrarsi devono essere residenti nel territorio oggetto delle elezioni. Ad esempio, possono votare per le primarie per la scelta del candidato sindaco di Roma del PDL tutti i cittadini iscritti al registro del PDL, o di un altro partito della coalizione di centro-destra, che siano residenti sul Comune di Roma, non altrove.

Il registro, inoltre, sarebbe tenuto presso la cancelleria del tribunale competente a livello territoriale, il quale vigilerebbe affinchè un elettore non si registri a più partiti, falsando il dato elettorale con “infiltrati” che avrebbero il solo obiettivo di alterare il risultato delle urne.

Ciascun partito che voglia fare le primarie dovrà anche dotarsi di un regolamento interno e di una commissione interna.

Non sono previste, nella proposta di legge, elezioni primarie per il candidato premier, il che non esclude che un partito o una coalizione possano svolgerle, ma questo punto ha fatto discutere, tanto che il Ministro per le Politiche Giovanili, Giorgia Meloni, ha rilanciato una più ampia partecipazione della base alla vita democratica del partito, sostenendo la necessità che il PDL si apra alla società, non avendo paura di gestire i nuovi strumenti della comunicazione, come internet e i social network, in particolare.

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