Palamara ha inoltre dichiarato che la posizione dell’Anm è chiara e ha chiesto di intervenire senza indugi utilizzando tutti i “meccanismi previsti dal codice etico dei magistrati”. Lo stesso presidente Palamara è tornato sulla richiesta di una valutazione da parte dei probiviri della compatibilità di alcuni comportamenti con l’appartenenza all’Anm, auspicando un loro intervento il più presto possibile: “Il 25 giugno ci sarà la convocazione del Comitato direttivo centrale dell’Anm e speriamo che ci sia il primo possibile anche quella dei probiviri.”
E intanto va avanti l’inchiesta che indaga su quella che sembra essere una vera e propria associazione per delinquere, finalizzata al reperimento e alla gestione di notizie riservate, con un unione tra dossier e ricatti portata avanti anche attraverso interferenze su organi istituzionali. Un vero e proprio intrigo nel quale, secondo le dichiarazioni raccolte dai pm di Napoli, emergerebbe il coinvolgimento di magistrati, carabinieri, finanzieri e diversi uomini politici, tra cui quello di Gianni Letta. E proprio al sottosegretario arriva il sostegno da parte del ministro Rotondi secondo cui Letta è un “galantuomo” e l’inchiesta non deve preoccupare il governo.
Esecutivo che invece è chiamato in causa dall’opposizione con il responsabile Difesa e Sicurezza del Partito Democratico, Emanuele Fiano che annuncia un’interrogazione al Governo circa la possibilità che “l’onorevole Papa abbia provato a fare assumere un suo informatore dei carabinieri nei servizi di sicurezza del paese”. E ancora più duro è il commento di Leoluca Orlando (Italia dei Valori) secondo cui “questo governo e questa maggioranza sembrano avere sponsorizzato la P2 del terzo millennio”, mentre si limita ad una richiesta di trasparenza Pierluigi Mantini (Udc).