Proteste che le polemiche tra le istituzioni non contribuiscono certo a placare: continua, infatti, il botta e risposta tra gli esponenti della Lega nord, che hanno impedito l’approvazione del decreto che sbloccherebbe l’invio dei rifiuti fuori regione, e il governatore Caldoro. Il ministro leghista Calderoli ha scritto una missiva al governatore assumendosi tutta la responsabilità del blocco del decreto e hanno dicendosi “onorato di aver fermato un decreto legge” che avrebbe consentito di trasformare i “rifiuti solidi urbani campani in rifiuti speciali (diversamente da quello che accade in tutto il resto del Paese), consentendo così che i rifiuti, artificiosamente diventati speciali, potessero essere portati in altre Regioni, anche contro la volontà delle stesse Regioni interessate, caricando i maggiori oneri sulle spalle dei cittadini napoletani o dello Stato”; ma il ministro va anche oltre scrivendo che la Lega “ha difeso i diritti di tutte le altre Regioni, comprese quelle del Sud” mentre è inacettabile che solo Napoli non si faccia carico dei rifiuti che produce.
Seccata la risposta di Caldoro che ribadisce come i trasferimenti dei rifiuti in altre regioni posso avvenire solo tramite un accordo tra i vari enti e attacca: “Perchè piuttosto non ti poni – scrive a Calderoli – il problema di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali, non derivanti da quelli urbani, che viaggiano ogni giorno da nord a sud in piena autonomia di mercato, come previsto dalla normativa europea. Questo non ti fa scandalo!” E mentre la polemica è destinata ancora ad aumentare il neo sindaco di Napoli, De Magistris assicura che entro cinque giorni la città tornerà ad essere pulita: una promessa come le tante che non sono state mantenute in questi anni. La speranza è che prima o poi qualcuno manterrà la parola e restituirà dignità ad una città ferita nel proprio orgoglio.