Continuano a crescere i sacchetti di spazzatura che giacciono non raccolti nelle strade di Napoli e provincia; continua a non esserci una soluzione ad un’emergenza che assume sempre di più le sembianze di un tragedia quotidiana. Aumentano le tonnellate di rifiuti in strada, aumenta il puzzo che sale dai vicoli della città ed entra fin dentro le case e con il cattivo odore sale sempre di più la rabbia dei cittadini stanchi di vedere la città ridotta ad una pattumiera a cielo aperto. E così si moltiplicano le scene di proteste: cassonetti rovesciati per strada a bloccare il traffico e sacchetti dati alle fiamme. Da Quarto a Giugliano fino ad arrivare al centro di Napoli: decine gli interventi dei pompieri per spegnere gli incendi e liberare le strade. A Pianura ieri notte duecento persone sono scese in strada sparpagliando la spazzatura per strada e solo l’intervento dei carabinieri ha fatto tornare la situazione alla normalità, così come a Via Montecalvario nel centro storico del capoluogo campano dove alcune persone hanno sparso i sacchetti lungo la carreggiata. La protesta è arrivata fin quasi sotto a Piazza Municipio, dove c’è la sede del Comune, con i vigili del fuoco costretti ad intervenire per spegnere un rogo.
Proteste che le polemiche tra le istituzioni non contribuiscono certo a placare: continua, infatti, il botta e risposta tra gli esponenti della Lega nord, che hanno impedito l’approvazione del decreto che sbloccherebbe l’invio dei rifiuti fuori regione, e il governatore Caldoro. Il ministro leghista Calderoli ha scritto una missiva al governatore assumendosi tutta la responsabilità del blocco del decreto e hanno dicendosi “onorato di aver fermato un decreto legge” che avrebbe consentito di trasformare i “rifiuti solidi urbani campani in rifiuti speciali (diversamente da quello che accade in tutto il resto del Paese), consentendo così che i rifiuti, artificiosamente diventati speciali, potessero essere portati in altre Regioni, anche contro la volontà delle stesse Regioni interessate, caricando i maggiori oneri sulle spalle dei cittadini napoletani o dello Stato”; ma il ministro va anche oltre scrivendo che la Lega “ha difeso i diritti di tutte le altre Regioni, comprese quelle del Sud” mentre è inacettabile che solo Napoli non si faccia carico dei rifiuti che produce.
Seccata la risposta di Caldoro che ribadisce come i trasferimenti dei rifiuti in altre regioni posso avvenire solo tramite un accordo tra i vari enti e attacca: “Perchè piuttosto non ti poni – scrive a Calderoli – il problema di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali, non derivanti da quelli urbani, che viaggiano ogni giorno da nord a sud in piena autonomia di mercato, come previsto dalla normativa europea. Questo non ti fa scandalo!” E mentre la polemica è destinata ancora ad aumentare il neo sindaco di Napoli, De Magistris assicura che entro cinque giorni la città tornerà ad essere pulita: una promessa come le tante che non sono state mantenute in questi anni. La speranza è che prima o poi qualcuno manterrà la parola e restituirà dignità ad una città ferita nel proprio orgoglio.