Questo arresto si inserisce nella più ampia inchiesta di Sanitopoli, che sta svelando la corruzione all’interno del sistema della sanità piemontese. A Caterina Ferrero è stato contestato il reato di turbativa d’asta, anche se era già stata iscritta nel registro degli indagati per l’accusa di abuso d’ufficio, in seguito all’apertura di un centro di emodinamica a Chivasso, che invece non era stato previsto. Secondo Beconi, il centro era stato aperto solo «per soddisfare le aspettative della zona di Ivrea e Chivasso». Per questa ipotesi di reato sono indagati anche Ferrero Piero Gambarino e il commissario della Asl To4 Renzo Secreto.
Gli episodi per cui è stata accusata la Ferrero sono due, il primo è il fatto che l’assessore ha revocato il bando di gara per la fornitura di pannoloni per anziani, misura che, secondo Beconi, è stata «adottata non per interesse pubblico, ma per interesse politico, ovvero allo scopo di averne un ritorno di tipo politico nelle imminenti elezioni amministrative». L’altro fatto è quello precedentemente citato dell‘apertura di una clinica di emodinamica a Chivasso, in provincia di Torino, senza che abbia avuto luogo una qualsiasi gara. «È stata effettuata – ha dichiarato Beconi riguardo l’apertura della clinica – nonostante il piano di rientro della sanità regionale prevedesse la chiusura di servizi aperti o la non apertura di altri servizi e, nella zona di Chivasso e Ivrea, che non fosse opportuno aprire alcun centro del genere». Il pm ha infine concluso: «L’interesse è stato di tipo politico: favorire la rielezione del sindaco uscente». Il sindaco uscente era Bruno Matola, del Pdl, che però ad ora non risulta iscritto nel registro degli indagati.