Alle prese con le tensioni con i propri alleati, Berlusconi non sembra voler mollare la presa e mostra il solito ottimismo davanti ai cronisti ai quali dichiara che “la maggioranza tiene, è coesa” e, a chi gli chiede se ha paura di giudici, risponde: “Io non ho paura di nessuno”. E un pò di paura, almeno sulla tenuta dell’esecutivo, dovrebbe averla visto che Umberto Bossi continua a lanciare segnali non certo tranquillizzanti. Il senatur mentre lascia Montecitorio per dirigersi a Palazzo Chigi dove parteciperà al Consiglio dei Ministri, si traveste da imperatore romano e mostra il pollice verso a chi gli chiede se il governo andrà avanti: come a dire che si va verso la rottura. Ma, dal portavoce della Lega, immediata arriva anche l’interpretazione rivista e corretta del gesto: “il pollice verso non era riferito alle sorti dell’esecutivo ma era per dire ai giornalisti che non avrebbe risposto a nessuna domanda”.
Verità o bugia? Per saperlo bisognerà attendere ancora qualche giorno: il 22 giugno Berlusconi si presenterà in aula per la verifica parlamentare chiesta da Napolitano. Ancora non è chiaro se si tratterà soltanto di una comunicazione informativa o ci sarà anche un voto di fiducia: la maggioranza non sembra intenzionata a metterla ai voti, mentre l’opposizione con Franceschini fa sapere che si riserva il diritto di “decidere quale conclusione dare al dibattito”. Che ci sia o meno il voto di fiducia, mercoledì sarà una data cruciale per capire quale strada prenderà il governo, anche se qualche indicazione potrà esserci già domenica, giorno in cui è previsto il raduno di Pontida, dove Bossi potrà capire che aria tira nella base leghista e decidere se continuare a sostenere il governo fino al 2013. Sempre che prima non sia qualcun altro a fare il pollice verso all’esecutivo.