Dopo la batosta elettorale che i LibDem di Nick Clegg hanno subito al referendum sulla legge elettorale, con oltre i due terzi degli elettori che hanno bocciato la riforma voluta dai liberaldemocratici al governo, Downing Street sembra pervasa da un forte spirito riformatore, in tutti i settori della vita pubblica, sebbene le riforme più volte annunciate dai vari ministri spesso cadano nel dimenticatoio, così come a volte vengono addolciti per renderli meno indolori all’opinione pubblica. L’obiettivo del premier David Cameron è di risanare le casse dissestate di Londra, che vanta un deficit del 10% del pil e un debito pubblico già al 70% (pochissimi anni fa era al 40%). Efficienza e risparmi, dunque, sono le linee conduttrici della politica di Cameron e del suo vice Clegg. E in Gran Bretagna, sebbene non tutto possa sempre essere eseguito secondo i piani, non si scherza, come dimostra la volontà del governo di ridurre in un paio di anni il numero dei dipendenti pubblici di mezzo milione, dagli attuali due milioni.
I loro contributi previdenziali sono già stati inaspriti del 50% e i loro stipendi sono stati congelati per un paio di anni. Ed è solo l’inizio di un’ondata riformatrice, che sta coinvolgendo tutti i settori. Il punto critico, su cui Cameron potrebbe essere costretto a fare una parziale marcia indietro, si chiama sanità. Il premier vorrebbe eliminare le National Health Service, che corrispondono alle nostre Asl, ma le ondate di protesta che già si minacciano sono così tante e forti, che molto probabilmente verrà conservato solo il progetto di affidarne comunque la gestione a nuclei di personale medico, che avrebbero autonomia e responsabilità di budget, secondo criteri privatistici.
La spesa pubblica, oggi al 43% del pil, dovrebbe tendere verso il 38-39%, nei piani di Cameron. Resta da vedere se abbia il coraggio di affrontare la riforma del Welfare, piuttosto generoso in Gran Bretagna, dopo tredici anni di governi Labour, se è vero che il premier ha già fatto marcia indietro sul suo piano di non consentire cumuli di benefici assistenziali superiori alle 26 mila sterline annue, ossia il reddito medio di una famiglia che lavora.
E i tagli ai “councils”, ossia ai comuni, sono stati molto incisivi, tanto che molti non hanno più voci di bilancio, per finanziare la raccolta dei rifiuti, che in molte città avviene solo una volta a settimana. E la stessa Londra è invasa da numerosi topi in strada, a causa della mancata raccolta di rifiuti.