La polemica non si ferma. Via web, passaparola, stampa, Tv, il cerchio dell’informazione si chiude e il ministro della Pubblica Amministrazione ed Innovazione, Renato Brunetta finisce (ancora) sulla bocca di tutti per le sue intemperanze. Ma lui non ci sta, no non può sopportare quello che definisce “squadrismo mediatico” non può sopportare che si “usino i video e la rete” per screditarlo, non può sopportare e quindi agisce, parla, risponde, registra a sua volta un video che spiega la sua “versione dei fatti” che ha come primo effetto quello di…peggiorare la situazione. Se infatti una prima “ondata” di proteste sulla sua pagina ufficiale di Facebook sembrava a tratti scemare, ecco che ha ripreso nuovo vigore, moltiplicandosi di svariate volte, ipervitaminizzata. Come si può spiegare questo fenomeno?
E’ molto semplice: la ricostruzione fatta dal Ministro dell’episodio avvenuto al convegno “Giovani e Innovazione” non combacia esattamente con le immagini che milioni di persone hanno visionato prima in rete e poi nei principali Tg nazionali. Come potrete vedere ed ascoltare nei due video qui allegati (prima la versione di Brunetta, poi uno dei più filmati disponibili che riprendono da varie angolazioni la stessa scena) la parte iniziale relativa all’incontro/scontro con i precari è diversa. Brunetta asserisce di essersi educatamente congedato dalla ragazza che aveva preso la parola dicendole “scusi l’argomento è troppo complicato e lungo, non ho il tempo per trattarlo”.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=ZoOiNyR8AlA[/youtube]
Dov’è questa frase? Mistero. Seconda discrepanza, Brunetta racconta: “Mentre scendo dal palco, vengo insultato…buffone, vai a lavorare…compare uno striscione...cominciano gli spintoni, e a questo punto dico beh voi siete l’italia peggiore“. Come potrete constatare nel video (a meno che non vi sia stata una manipolazione degna di Hollywood) accade invece che il ministro in circa 5 secondi abbandoni bruscamente la sua interlocutrice appena sentito chi è, scenda dal palco quasi con un balzo e cominci la sua corsa verso l’uscita proferendo “Questa è la peggiore Italia”. Non si ode assolutamente alcun insulto prima della sua “gentilezza” (anche perchè era improbabile una reazione così rapida degli astanti) e men che meno è raggiunto da “spintoni” essendo ancora ben lontano dai manifestanti (e circondato dalla scorta) potendo dirigersi indisturbato verso l’uscita mentre, a quel punto sì, è circondato da grida e proteste.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=GP4EUkqq8Os[/youtube]
Ma Brunetta non si ferma alla ricostruzione dei “fatti” e prosegue la sua “arringa” sostenendo che tutto quanto accaduto si colloca in una operazione di discredito in grande stile, con giornali “compiacenti” ed i vari “Bersani e Leoluca Orlando” che ci sguazzano. La rete usata come “manganello squadristico per agguati“, un uso improprio dunque, contro il quale egli opporrà dei messaggi scritti “personalmente” che raggiungeranno “uno per uno” tutti coloro che in questi giorni lo hanno insultato e contestato, in una azione di “controinformazione“. Impresa assai ardua, visto che se il numero degli “spettatori” è stato incalcolabile, il numero dei “commentatori” aumenta ogni ora ed è già una cifra a 5 zeri. In conclusione la promessa di indagare per sapere “chi sono” i signori che l’hanno contestato per “spiegare” a tutti chi rappresentano.
E se il coro di sconcerto è trasversale tra le forze politiche di opposizione, c’è chi come l’europarlamentare di Idv Sonia Alfano dedica dei veri e propri articoli all’accaduto e, definendo “inadatto a fare il ministro” il Brunetta, aggiunge una sorta di incredibile quanto semisconosciuta “curiosità” sul suo blog: “Pochi sanno che Brunetta non diventa professore con un vero concorso, ma approfitta di una sanatoria proprio per i precari che gravitavano nell’università; nel 1992 aveva provato a diventare professore ordinario partecipando al concorso nazionale ma venne bocciato”.
All’opposto è invece da notare la difficoltà di reperire voci “a favore” del Ministro, anche dall’area di governo. Tuttavia come una lampadina nel buio si accende improvvisamente Daniele Capezzone che dichiara: “Il ministro Brunetta certo non si e’ sognato ne’ si sogna di offendere milioni di lavoratori flessibili, ma ha invece reagito a quei contestatori, a quel metodo, e a loro ha riferito la frase ”siete l’Italia peggiore”.
Anche volendo far finta di dimenticare alcuni “precedenti illustri” circa il tormentato rapporto tra Brunetta ed i precari, c’è da constatare perlomeno che i lavoratori hanno giustamente perso la pazienza solo dopo essere stati pubblicamente umiliati.
Siamo dunque, nel migliore dei casi, alla fuga ed all’insulto “preventivo”. Geniale, anzi “innovativo”.