BCE avverte su pericolo collasso Eurozona

Non è un mistero, neanche a livello ufficiale, che si tema un crollo dell’Eurozona, soprattutto collegato al possibile default greco; un’ipotesi, quest’ultima, molto realistica, specie dopo la giornata di ieri, in cui ad Atene il furore della piazza ha pressato il governo a tale punto che in serata girava voce che Papandreou si fosse dimesso; la cosa è stata poi smentita, ma ci sarà comunque un rimpasto di governo.

E se da Atene giungono notizie e scenari pessimi, dal resto del pianeta le nuove non sono affatto incoraggianti, secondo il vice-presidente della BCE, Vitor Constancio, che parla di alcuni rischi specifici.

Il primo è il rapporto tra indebitamento pubblico e quello bancario. Tra il 2011 e il 2012, dice il banchiere, in Europa dovrà essere rinnovato il 30% del debito bancario, ma a causa della concorrenza dei bond pubblici, anch’essi emessi copiosamente a copertura degli alti deficit di bilancio, si potrebbero registrare forti aumenti dei tassi, intaccando la stabilità patrimoniale delle banche. Queste, nell’ultimo anno, hanno registrato un miglioramento in termini di redditività, ma che potrebbe essere annullato dal suddetto scenario.

Altra incognita sarebbe poi quella dei tassi di interesse, che a livello globale potrebbero subire presto un’impennata, al fine di contenere la crescita dell’inflazione. E sul fronte dei prezzi, spiega Constancio, si assiste a una sopravvalutazione del settore immobiliare, che potrebbe subire un calo consistente, mentre i prezzi commerciali restano ancora bassi.

Per questo, da Francoforte, si suggerisce di non spingere per un coinvolgimento coatto degli investitori privati nell’operazione di ristrutturazione del debito della Grecia, ma solo per un’ipotesi di adesione volontaria, anche se resterebbe da vedere quale sarebbe il giudizio delle agenzie di rating.

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