C’era aria di licenziamento, che incombeva sul dicastero di via XX Settembre, a causa dell’ostinazione dell’attuale ministro dell’economia a dare vita a una riforma fiscale, che vada nel senso di una riduzione delle aliquote, dando ossigeno all’economia e sostenendo la ripresa in atto, ma che rischia già di incepparsi in una sorta di perenne stagnazione.
Da ieri, però, le quotazioni di Giulio Tremonti hanno ripreso un pò a salire, dopo che alla festa di Levico Terme della Cisl, il super-ministro ha (a sorpresa) annunciato che sarebbe allo studio una riforma del fisco con sole cinque imposte e tre aliquote Irpef, dalle attuali cinque.
Insomma, Giulio sembra essere rinsavito e ha spulciato numeri, che lascerebbero ben pensare sulla reale intenzione di proseguire su questa strada. Dopo avere difeso la politica dei tagli lineari (quando si è intervenuti su singole voci, ognuno tirava per sè, ha detto Tremonti), il numero uno di via XX Settembre ha ricordato che ci sarebbe un magazzino pieno di voci di esenzioni, ben 471, che hanno sottratto al fisco oltre 150 miliardi di gettito (per l’esattezza 161 miliardi) e quasi sempre avrebbero poco a che vedere con una tassazione corretta, perchè si va dalla detrazione della palestra alle finestre, etc.
Per questo, Tremonti indica la strada dell’allargamento della base imponibile quale via per recuperare il gettito da mettere a disposizione di un abbassamento delle aliquote Irpef e questo lo ha detto dopo avere espresso prudenza sull’opportunità di elevare le aliquote Iva, specie quelle agevolate del 4%e del 10%.
Ovviamente, aggiunge il ministro, non sarebbero toccate le esenzioni riguardanti l’adempimento ai principi costituzionali.