“Prof. e buoi dei paesi tuoi”: è la versione moderna del vecchio proverbio popolare introdotta dalla Lega Nord nell’ambito della scuola. Il partito di Bossi è infatti tornato alla carica con il suo tentativo di bloccare la migrazione dei professori meridionali nella province del nord con un emendamento al Decreto Sviluppo, testo che dovrebbe essere rilasciato dalla Camera dei Deputati giovedì prossimo. Nell’emendamento si propone un bonus di 40 punti a quei professori che chiedono di lavorare nella provincia in cui risiedono: la proposta ha spaccato la maggioranza, con il governo che non ha dato un parere sull’emendamento e si è rimesso al voto dell’aula.
Nel testo, che vede come prima firmataria Paola Goisis, capogruppo della Lega in commissione Cultura, si chiede che dall’anno scolastico 2011-2012 (il prossimo) i punteggi per le graduatorie a esaurimento vengano assegnati in base alla legge in vigore, aggiungendo poi ulteriori 40 punti per la permanenza nella provincia di residenza; l’emendamento considera anche chi ha già presentato domanda di trasferimento: basta chiederne la revoca e si potranno avere i 40 punti di bonus. Quello di provare ad arginare la “concorrenza” che i professori settentrionali subiscono dai loro colleghi del sud è un vecchio pallino della Lega Nord che aveva provato già ad introdurre una norma, bocciata dalla Corte Costituzionale, che prevedeva l’inserimento in coda di chi richiedeva l’inserimento in una graduatoria di una provincia diversa rispetto a quella di origine.
Il nuovo tentativo leghista ha causato delle frizioni all’interno della maggioranza con uno dei relatori del decreto, Giuseppe Marinello (Pdl), che ha espresso dubbi sulla costituzionalità dell’emendamento. E sulla stessa lunghezza d’onda si è schierato anche Pierfelice Zazzera, capogruppo dell’Italia dei Valori alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che bolla la proposta come “ennesima buffonata” della maggioranza che per di più è “incostituzionale perche’ ostacola la libera circolazione del personale insegnante fra le regioni”. Di provvedimento offensivo parla invece Renzo Lusetti (Udc) secondo cui “la propaganda della Lega non si arrende nemmeno di fronte a una sentenza della Consulta che a febbraio ha dichiarato illegittimo l’inserimento in coda nelle graduatorie dei supplenti dei precari di altre regioni” mentre Francesca Puglisi (Pd) parla di una norma che è solo “propaganda”.