Il reato di cui accusato Luigi Bisignani è quello di favoreggiamento personale: secondo l’accusa, il faccendiere avrebbe rilevato notizie coperte da segreto. In particolare le indagini si sono concentrate sull’appropriazione di notizie riservate riguardanti due procedimenti giudiziari: il primo è stato avviato dalla Procura di Napoli e vede coinvolta la commercialista Stefania Tucci (amica di Bisignani), mentre il secondo riguarda un’inchiesta su Finmeccanica mandata avanti dalla Procura di Roma. Bisignani è stato già condannato in Cassazione a 2 anni e 8 mesi per la tangente Enimont e il suo nome è stato ritrovato negli elenchi della P2.
L’accusa per l’onorevole Papa (ex pm a Napoli ed ex vice-capo di gabinetto del ministero della Giustizia quando il dicastero era presieduto da Castelli) è invece di concussione: l’accusa sostiene che dalle intercettazioni si riuscirebbe a ricostruire un quadro nel quale Papa avrebbe fornito informazioni segrete su indagini che riguardavano i suoi interlocutori, ai quali offriva anche protezione giudiziaria. Nell’inchiesta sarebbero coinvolti anche un sotto-ufficiale dei carabinieri.
Secondo i pubblici ministeri gli accusati avrebbero messo in piedi un sistema informativo parallelo, un’associazione per delinquere che attraverso l’utilizzo di dossier e ricatti mira a gestire notizie riservate, appalti e nomine, arrivando fino ad interferire con organi costituzionali.
In una nota emessa dal Procuratore aggiunto di Napoli, Franco Greco afferma che le misure cautelari messe in atto nei confronti di Luigi Bisignani derivano da indagini “inseribili in contesto investigativo di ampio respiro e che ha interessato numerose persone” e che “hanno riguardato l’illecita acquisizione di notizie e di informazioni, anche coperte da segreto, alcune delle quali inerenti a procedimenti penali in corso nonchè di altri dati sensibili o personali al fine di consentire a soggetti inquisiti di eludere le indagini giudiziarie ovvero per ottenere favori o altre utilità”.