I referendum sono validi, tutti. Il quorum c’è, ormai è noto, ma ad urne ancora aperte, durante la mattinata, Roberto Maroni si è lasciato sfuggire la proiezione degli esperti del Viminale, riferita al dato del 12 giugno, ore 22 (votanti 41%) spingendosi a dire che “anche senza considerare il voto degli italiani all’estero” i referendum sarebbero passati. A rincarare la dose ci ha pensato poi Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa con Benjamin Netanyahu tra Italia ed Israele: “A seguito di una decisione che il popolo italiano sta prendendo in queste ore, dovremo dire addio al nucleare” concludendo poi con un impegnano sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Se l’intervento del Presidente del Consiglio è stato definito “gravissimo, intollerabile ed inaccettabile” da Massimo Donadi, presidente dei deputati di Italia dei Valori, augurandosi che non abbia influenzato gli ultimi voti, è su quello del Ministro dell’Interno che si sono concentrate maggiormente le critiche, ipotizzando che più che una “gaffe” possa essersi trattato di un maldestro tentativo di alterare l’esito della consultazione.
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Per il Pd, Maurizio Migliavacca e Nico stumpo, responsabili della segreteria del partito, attaccano: “È incredibile che il ministro dell’Interno abbia parlato di proiezioni sul risultato del referendum a urne aperte” dichiara il primo, mentre il collega si era spinto oltre dicendo che “nel rispetto dell’istituto referendario e dei cittadini ancora in fila ai seggi per votare, sarebbe opportuno astenersi da dichiarazioni ambigue per finalità“. Il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, altro grande protagonista della maratona referendaria, ha definito invece “fuori luogo” l’annuncio di Maroni ed aveva aggiunto a caldo: “Non vogliamo che in queste ore ci sia alcun tentativo di demotivazione”. Anche il Wwf Italia era intervenuto immediatamente contro quelle definite “comunicazioni fuorvianti sul presunto raggiungimento del quorum” non solo da parte di Maroni ma anche di alcune testate come “Il Giornale” online che fornivano in anteprima dei dati, e richiamando poi a non interrompere il tam tam fino all’ultimo momento “a caccia di tutti i voti disponibili per raggiungere e superare il quorum”, cosa poi avvenuta.
In tutto questo, il senatore del PD Stefano Ceccanti non si è fermato ai commenti ed ha preparato una interrogazione parlamentare, sottolineando che le esternazioni di Maroni e Berlusconi violano oltre che la correttezza istituzionale anche l’articolo 100 del Testo Unico della Camera, con risvolti penali per “chiunque in qualunque modo alteri il risultato della votazione”.
Eccone un estratto: “Mentre nessuna norma attribuisce al Ministero il potere di divulgare qualsiasi proiezione ma solo dati con finalità informative […] nel contempo il Presidente del Consiglio Berlusconi fa esternazioni presupponendo non solo il quorum ma anche un risultato di merito di uno dei referendum in corso”. Intanto sulla rete si diffonde anche il “rumor” di un esposto già presentato da alcuni cittadini contro il Ministro dell’Interno ed il Presidente del Consiglio. Sicuramente se ne saprà di più nei prossimi giorni.