Cominciato all’insegna del retrò, sulle note di “A far l’amore comincia tu” di Raffaella Carrà, il corteo dell’Europride parte da piazza della Repubblica e sfila per Roma fino a raggiungere il Circo Massimo. Una interminabile parata che ricorda i carnevali brasiliani con 39 carri allegorici, travestimenti, palloncini, balli e musica. In testa al corteo l’Arcigay e ad aprire la parata i motociclisti “alternativi” vestiti di pelle, mentre altri manifestanti sfilano in abiti da sposa o costumi variopinti. C’è anche un grande carro dei Radicali ed alcune associazioni di genitori omosessuali, le cosiddette “Famiglie Arcobaleno” che si muovono a bordo di un trenino e delle giostre insieme a bambini figli di genitori omosessuali, esponendo lo slogan “E’ l’amore che crea una famiglia”. Gli organizzatori gridano dall’altoparlante che ci sono presenti 500mila persone mentre il corteo raccoglie applausi di cittadini che stavano passeggiando per le vie della città, curiosando sulla manifestazione, sembra che stavolta il clima allegro abbia contagiato un pò tutti.
Presenti vari politici tra cui Nichi Vendola, Vladimir Luxuria, Franco Grillini e Silvana Mura dell’Idv. Paola Concia (Pd) risponde con una battuta al vetriolo alla domanda sul fatto che l’Europride possa apparire troppo trasgressivo: “Trovo molto più trasgressivo Berlusconi” ed aggiunge “Quest’anno la manifestazione si svolge a Roma perché noi siamo un Paese bisognoso per il numero di diritti che abbiamo che è zero. Si fa anche nei Paesi come la Germania dove i diritti ci sono: dove è possibile sposarsi e avere figli”. Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione-Federazione della sinistra, rincara la dose: “Siamo qui perché la forza di una civiltà e di una democrazia si misura sui diritti che hanno tutti, non solo qualcuno, e contro una classe politica trasgressiva di notte, ma clericale di giorno“. Presente anche la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, che dice di aver scelto di partecipare accogliendo l’invito arrivatole dagli organizzatori e dalle associazioni che nel Lazio lavorano insieme alla regione. “Credo sia giusto essere qui perché dobbiamo essere presenti come istituzioni” ha dichiarato.
Al Circo Massimo si svolgono gli interventi dei rappresentanti delle varie associazioni italiane ed europee, ed infine arriva il momento più atteso con l’esibizione di Lady Gaga, al cospetto di circa un milione di persone. “Vogliamo piena uguaglianza, adesso! Trasformiamo questa piazza italiana in una cappella elettrica e proclamiamo oggi la difesa dell’amore. Questa festa incarna lo spirito dei diritti umani” dichiara a gran voce la star, suscitando il delirio della folla.
Lady Gaga si dice poi onorata di essere stata invitata e ringrazia il governatore Gianni Alemanno, si compiace che tutto si sia svolto pacificamente e non dimentica di spiegare che il vestito che indossa (piuttosto sobrio dati i suoi standard) fa parte dell’ultima collezione Versace. Ricordando la nascita del movimento gay a New York nel giugno del 1979 legge poi il messaggio affidatole dal segretario di Stato americano Hillary Clinton: “I diritti umani sono diritti dei gay e i diritti dei gay sono diritti umani” ed afferma che i tre ambasciatori americani a Roma sono orgogliosi di sostenere i diritti del movimento gay. In conclusione, acclamata dai fans esegue finalmente il suo “brano simbolo” sulle diversità, “Born this way” ossia “Nata così”.
E così, nell’Italia delle continue risse e delle forti contrapposizioni ideologiche, persino Lady Gaga riesce ad essere tranquillizzante.