Il dato di maggio regala due gioie a Pechino: una sul fronte interno e l’altra sul fronte internazionale. Quanto a quest’ultimo, la Cina è da anni al centro di critiche forti, specie da parte degli USA, i quali giudicano lo yuan troppo sottovalutato, alterando le condizioni di equilibrio della bilancia commerciale. Gli ultimi mesi dimostrano che il surplus cinese, per quanto ancora molto alto, è in discesa, confermando una tendenza al riequilibrio e al pareggio della bilancia. Ciò rafforzerà le argomentazioni di Pechino, contraria alla rivalutazione del tasso di cambio.
Quanto al primo aspetto, invece, il dato è incoraggiante, in quanto indica una crescita dell’economia, grazie alla spinta dell’export, che si temeva in forte rallentamento, a causa delle misure di stretta monetaria, necessarie al contenimento del tasso di inflazione, che è giunto sopra il 5% su base annua.
Nelle ultime settimane, si assiste a una sorta di stabilizzazione nel livello dei prezzi, mentre la crescita risulta soltanto un pò intaccata dai suoi livelli massimi degli ultimi anni, ma senza le brusche frenate di cui si parlava.