E di certo il pubblico è rimasto inchiodato davanti ai teleschermi per sentire il saluto di Santoro che però non ha voluto chiudere la porta ad una sua permanenza in Rai, anzi ha lanciato la sfida ai dirigenti di Viale Mazzini: “nell’accordo firmato è scritto che Santoro può continuare a collaborare con la Rai. E vorrei capire – domanda Santoro rivolgendosi al presidente Garimberti – una trasmissione come questa la volete o no? Io non ho ancora firmato con nessun altro editore. Da domani, teoricamente, potrei essere disponibile a riprendere questo programma al costo di un euro a puntata nella prossima stagione”. E chissà cosa ne pensa di questa proposta l’onorevole Castelli che ieri, dopo aver detto di “non voler pagare il canone per ascoltare uno come Travaglio”, si è visto rispondere per le rime da Santoro: “Basta, avete stufato -l’attacco del conduttore – noi non usiamo un soldo del canone. Noi finanziamo le altre trasmissioni Rai, comprese quelle che voi partiti avete imposto. Dovete uscire dalla Rai, dove lasciare libera la Rai“.
Il pubblico in studio ha dimostrato di apprezzare lo sfogo di Santoro e anche quello a casa, visti i numeri, gli ha dato ragione. Ora tocca all’azienda di Viale Mazzini prendere una decisione: si può rinunciare ad una delle poche trasmissioni che riescono ad attrarre un numero elevato di spettatori e di introiti pubblicitari? Si può, per qualche ordine piovuto dall’alto, fare a meno di un gruppo di lavoro che si è dimostrato capace e per di più apprezzato?