Intanto anche il presidente dell’Aic, nonchè ex calciatore della Roma, Damiano Tommasi, ha ribadito che l’associazione di grandi nomi all’inchiesta calcioscommese serve solo per fare scoop: «Si sta alimentando lo scoop – ha spiegato – ed è grave mettere in mezzo nomi di chi, come Totti e De Rossi, non c’entra nulla con questa storia. Dobbiamo ragionare sul fatto e sui provvedimenti da prendere. C’è bisogno di chiarezza per procedere con atti ed eventuali sanzioni anche se la giustizia sportiva ha bisogno dei suoi tempi rispetto a quella ordinaria». Ha inoltre parlato sulla questione l’avvocato Antonio Conte: «I due ragazzi sono furiosi per questa vicenda: i loro nomi sono stati coinvolti senza concreti riscontri». Conte ha concluso dichiarando: «Dovrò prima valutare una rassegna stampa enorme. Poi qualora si riscontrassero lesioni dell’immagine dei due calciatori e della società si procederà».
Oltre a tutto questo, a cercar di accendere un altro focolaio è il calciatore del Sassuolo Daniele Quadrini, che afferma di aver denunciato il sistema delle scommesse prima che l’inchiesta finisse su tutti i giornali. «L’8 maggio scorso denunciai del tentativo di estorsione a danno di Quadrini depositando l’atto alla Procura della Figc. Spiegai che si era in presenza di un fatto gravissimo e che esisteva una banda che era dedita alle scommesse», così ha dichiarato Massimo Ciardullo, avvocato del giocatore del Sassuolo. «A nostro parere – ha concluso Ciardullo – la Figc sarebbe potuta intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dall’attività della magistratura ordinaria».