La fotografia scattata da Unioncamere, a proposito degli ultimi dati sullo stato dell’economia italiana, conferma che la ripresa, seppur lenta, è in atto. Quest’anno, ciascun italiano dovrebbe produrre mediamente una ricchezza pari a 23500 euro, in crescita di 570 euro sul 2010, compresa l’inflazione.
E tra aprile e giugno del 2011, ossia nel secondo trimestre, i nuovi posti di lavoro creati dovrebbero risultare in aumento di quasi 60 mila unità, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Certo, la ricchezza cresce, anche se pochissimo, ma le differenze territoriali sono molto forti. Se consideriamo 100 il reddito medio degli italiani, al Nord-Ovest esso è 120,2, al Nord-Est 119, mentre al Centro ammonterebbe a 111,7 e al Sud crollerebbe a 67,1. Cifre, che confermano il forte squilibrio di ricchezza tra nord e sud, ma anche la più marcata evasione fiscale nel Meridione, che tende a falsare spesso i numeri.
Più positiva per il sud è, invece, la dinamica dell’occupazione, che con molta probabilità si avrà entro la fine di giugno. Sui 317 mila posti di lavoro che le imprese italiane avranno creato entro la prima metà dell’anno, quasi 100 mila si trovano al sud, anche se bisogna considerare che nel Meridione molti nuovi posti di lavoro creati a ridosso dell’estate risentono della stagione estiva, pertanto potrebbero essere solo a tempo determinato, soprattutto nel settore dei servizi e alberghiero-turistico.
La classifica della ricchezza è guidata dalla città di Milano, con un reddito procapite di 35 mila euro, seguita da Bologna, con 31.600 euro.
Le città, invece, dove si riscontrano i redditi più bassi sono tutte al sud, con Crotone a chiudere la classifica, avendo un reddito procapite di appena 13200 euro. Prima della città calabra Caserta (13500) e Agrigento (13600).