Non è certo un periodo felice per il governo Berlusconi, che sembra ogni giorno più vicino alla fine, nonostante tutti i leader di centrodestra continuano a dichiarare ottimismo. Un nuovo colpo all’esecutivo è arrivato arriva ieri dal Senato dove sono stati bocciati due emendamenti al disegno di legge anticorruzione presentati da senatori della maggioranza e che avevano avuto parere favorevole dal governo. A Palazzo Madama, dopo la discussione generale e la replica del governo sul ddl, si era passati alla votazione sugli oltre 200 emendamenti presentati da maggioranza e opposizione e si sono avute due sorprese con il no a due emendamenti della maggioranza. Il primo è stato presentato dal senatore del Pdl, Lucio Malan, ed è un emendamento che va a sostituire l’articolo uno e riguarda l‘istituzione di un Comitato di coordinamento delle iniziative anticorruzione presieduto dal presidente del Consiglio: la votazione ha avuto esito negativo con 133 no, 129 sì e cinque astenuti. Con la bocciatura di questo emendamento come ha sottolineato il sottosegretario Andrea Augella “è di fatto caduto l’intero articolo 1 del provvedimento”. Il secondo emendamento bocciato è stato presentato dalla senatrice Ada Spadoni Urbani, anche le del Pdl, e riguarda la rotazione dei dirigenti sia nelle amministrazioni centrali che in quelle periferiche; in questo caso i no sono stati 131, i sì 129 e gli astenuti quattro. Dopo le due bocciature il governo ha chiesto tempo per riesaminare il disegno di legge anticorruzione.
Esulta ovviamente l’opposizione con il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, che parla di fallimento del “tentativo del governo di centrodestra di mettersi al riparo da una normativa seria” e chiede che dopo la doppia bocciatura “si traggano le conseguenze politiche da parte di una maggioranza ormai senza più prospettive“. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Capogruppo dell’Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario secondo cui “il Governo è stato battuto perchè ormai è sotto la tenda ad ossigeno e la maggioranza gli sta togliendo quella poca aria che gli è rimasta”. “La caduta dell’articolo 1 del ddl governativo anticorruzione certifica – conclude Belisario – che siamo ai titoli di coda della legislatura“.
E altri problemi per la maggioranza arrivano dalla votazione su un emendamento bipartisan (appoggiato dal governo) che sancisce l’obbligo da parte di tutti coloro i quali occupano cariche pubbliche o assumono pubblici impieghi a giurare, al momento dell’assunzione, fedeltà alla Costituzione: i senatore delle Lega Nord hanno votato contro l’emendamento che è passato comunque con 214 sì, trenta no e undici astenuti. Un no, quello dei senatori leghisti, che non ha avuto conseguenze pratiche sull’emendamento, ma che sicuramente non contribuirà a ridare slancio ad una coalizione di governo che ogni giorno che passa è sempre più in bilico.