Malgrado le ostilità delle economie emergenti, non ci sono state candidature alternative, in quanto quasi immediatamente il fronte dei Brics si è rotto, con la Russia che annunciava un quasi appoggio alla Lagarde, così come lo stesso Brasile, a capo della “rivolta” anti-Europa, alla fine ha ufficializzato il sostegno alla francese.
Cina e India sarebbero ben propense anch’esse a votare per il candidato francese, ma per non lasciare nulla al caso, in questi giorni la Lagarde è in tour per l’Asia e dopo essere stata a New Dehli, dove ha incontrato i vertici della politica indiana, adesso è volata in Cina, dove incontrerà il governatore della Banca Centrale Cinese, il vice-premier e il ministro delle finanze di Pechino, oltre al ministro degli esteri.
Insomma, il puzzle si starebbe ricomponendo in netto favore per Christine Lagarde, sebbene forse si prenderà atto che questa possa essere l’ultima volta che un europeo abbia assicurato il posto di direttore generale al Fondo Monetario. Un altro segnale non indifferente della perdita di importanza dell’Europa, nei rapporti con il mondo, e dell’ascesa di nuove e influenti economie.