Il peggio sembra essere alle spalle: è quello che dicono (e sperano) le autorità tedesche in relazione all‘epidemia causata dal batterio Escherica Coli che ha provocato la morte di oltre 20 persone in Europa. Il ministro della Sanità tedesco, Daniel Bahr, ha dichiarato che “i numeri suggeriscono che il peggio è alle spalle” e che anche se non è possibile “togliere l’allerta, abbiamo motivo di credere che vi sia speranza. Le cifre delle nuove infezioni – ha dichiarato Bahr -continuano ad abbassarsi in modo costante. Ciò significa che non di escludono nuovi casi e, purtroppo, anche nuovi morti, ma il numero delle nuove infezioni scende in modo sensibile”.
Fino a questo momento l’epidemia, la cui causa è ancora sconosciuta, ha causato il decesso di 24 persone, mentre il numero degli infettati si aggira intorno ai 24mila. Intanto l’Unione Europea ha invitato la Germania ad una maggiore collaborazione e ad accettare l’aiuto da parte di altri paesi per uscire dall’emergenza. Ma proprio gli aiuti stanziati dell’Unione Europa suscitano molte polemiche. Dopo l’annuncio dei 150 milioni stanziati per sostenere gli agricoltori colpiti dal panico che ha creato l’epidemia tedesca, Italia e Spagna hanno fatto sentire la propria voce ritenendo insufficiente la cifra dell’indennizzo: le protesta ha ricevuto una pronta risposta da parte del commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, che ha assicurato che l’Ue rivedrà al rialzo la cifra e che una decisione definitiva sarà presa “presumibilmente” martedì prossimo. Intanto in Italia si contano i danni provocati dell’epidemia: secondo Coldiretti il danno maggiore si è avuto per i cetrioli con un crollo della vendita del 90% ma l’effetto negativo si è sentito sull’intera produzione agricola nazionale tanto da far dire al presidente Sergio Marini che “l’Italia deve chiedere i risarcimenti alle competenti autorità europee per i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura nazionali”.
E proprio l’Unione Europea giovedì prossimo incontrerà la Russia in un vertice che si terrà a Nijni-Novgorod e che dovrà servire a superare i problemi sorti dopo l’embargo che il governo russo ha posto sui prodotti agricoli europei, aggravando la crisi del settore e facendo andare su tutte le furie l’Europa che ha parlato di provvedimento contrario alle regole del World Trade Organization (Wto).