Secondo il quotidiano “Il Sole 24 Ore” la causa di tutto sarebbe stata un aggiornamento del database fornito da Ibm, in teoria un miglioramento apportato direttamente nel software installato nel server principale che coordina “a cascata” i ben 60 mila sportelli degli uffici e, come ogni esperto informatico può confermare, la spiegazione appare assai credibile nonchè probabile. In queste ore sarebbe quindi al lavoro una task-force di super-tecnici arrivata addirittura dal Canada per “metterci una pezza”, anzi una patch.
Gli sfoghi dei clienti per i disservizi si sono riversati anche sulla rete, su Twitter in particolare (utilizzato magari dal palmare mentre si fa la coda) dove molti hanno cercato di sdrammatizzare la situazione ed ingannare il tempo con battutacce ed ironia. Non sono mancati episodi di segno opposto, dettati dall’esasperazione: il giornale “La Repubblica” ci racconta la storia del signor Nino, anziano disabile che ora rischia una denuncia per procurato allarme. Cosa ha fatto? Dopo ore di attesa ha chiamato la polizia per denunciare prima l’interruzione di pubblico servizio e poi non avendo avuto ascolto ha ritelefonato e gridato al 113 “C’è una rapina in corso alle Poste!“…e questa volta purtroppo per lui la polizia è arrivata ed è successo di tutto.
Sul sito web e sulla pagina Facebook dell’azienda è apparso comunque in mattinata un messaggio di scuse, in cui si spiega che l’attività è “vicina alla completa ripresa” e che comunque “Sono stati garantiti i servizi a tutti i clienti in attesa, garantendo così oltre 6 milioni di transazioni; sono state pagate più di 250 mila pensioni e sono state eseguite oltre 1,5 milioni di operazioni di pagamento di bollettini.”
Ma le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra ed hanno già ottenuto un “tavolo di conciliazione” e per bocca di Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef richiedono “una proroga delle scadenze e dei termini per i pagamenti in scadenza in questi giorni, come l’Ici sulla seconda casa, finanziarie, assicurazioni, multe, bandi pubblici” e ricordano ai cittadini di “conservare prova dei disagi avuti, in modo da poter meglio quantificare il danno procurato dal disservizio”.