Referendum nucleare, la Consulta dà il via libera

Corte CostituzionaleC’è il via libera definitivo al Referendum sul nucleare da parte della Corte Costituzionale: con una decisione presa all’unanimità i giudici della Consulta hanno dichiarato ammissibile il quesito sull’energia atomica modificato dalla Corte di Cassazione dopo la moratoria approvata dal Parlamento. Nonostante le abbia provate davvero tutte, il Governo dovrà sottostare alla volontà popolare.  Parola ai cittadini quindi che il prossimo 12 e 13 giugno saranno chiamati a votare oltre che sul nucleare anche sull’acqua pubblica e sul legittimo impedimento: per essere validi i risultati del referendum bisognerà che il 50% più uno degli aventi diritto si rechi alle urne.

La decisione della Corte Costituzionale è arrivata dopo circa tre ore di camera di consiglio, la prima delle quali è stata dedicata all’ascolto delle parti in causa: davanti ai giudici si sono presentati il costituzionalista Alessandro Pace per Italia dei valori, l’avvocato Gianluigi Pellegrino per il Partito democratico, i rappresentati legali dell’associazione ambientalista Wwf-Italia e del movimento ecologista Fare Ambiente e l’avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli su invito del governo. Proprio l’esecutivo aveva dato infatti mandato all’Avvocatura di Stato di richiedere l’inammissibilità del quesito puntando, come si legge dalla richiesta presentata dall’avvocato Fiorilli, sulla tesi secondo cui le nuove norme contenute nel decreto Omnibus non parlano di energia nucleare e quindi la consultazione referendaria non avrebbe natura abrogativa ma consultiva. Le motivazioni delle decisione, scritta dal giudice Giuseppe Tesauro, dell’Alta Corte saranno pubblicate in serata.

nucleare

Ovviamente molta soddisfazione da parte dei Comitati per il si che in una nota esprimono la loro gioia e attaccano il governo che ha provato a fermare il referendum: “Dalla Consulta arriva l’ennesimo e definitivo stop alle pretese di un governo che con una mano lascia libertà di voto e con l’altra cerca con ogni mezzo di sabotare il referendum. Ora la parola passa ai cittadini”. Nella stessa nota le 80 associazioni che compongono il Comitato “Vota Sì per fermare il nucleare” chiedono anche che venga fornita maggiore informazione sui referendum: “Oggi –  si legge nella nota – si compie un altro decisivo passo verso il quorum: adesso pretendiamo che l’informazione pubblica e quella privata facciano sapere ai cittadini che domenica e lunedì, coi quesiti su acqua e nucleare, si decide della loro sicurezza e del loro futuro”.

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