Export, Italia vicina ai livelli pre-crisi

Corrono le esportazioni, come ormai confermano le cifre degli istituti di statistica, nell’ultimo anno e mezzo. Se già nel 2010 abbiamo potuto parlare di boom, il trend positivo prosegue anche nel 2011, con una tendenza dell’economia di riportarsi velocemente ai livelli di export, raggiunti nel settembre del 2008, quando non solo quel mese rappresenta lo sparti-acque tra il prima e il dopo la crisi, ma anche il massimo raggiunto in valore assoluto delle esportazioni italiani: ben 376,5 miliardi di euro.

Poi, la recessione si è mangiata 85 miliardi di export, che è crollato a 291,6 miliardi circa. Ma dopo avere raggiunto questo punto minimo, la ripresa c’è stata ed è stata piuttosto vigorosa, tale da non individiare nulla alla Germania, che semmai dovrebbe riportarsi ai livelli pre-crisi con qualche mese di anticipo di noi.

A fine 2010, il valore delle esportazioni italiane ha raggiunto i 337,6 miliardi di euro, in forte recupero sul 2009. E solo nei primi 4 mesi di quest’anno, l’export è cresciuto fino a 353 miliardi circa. Mancano, dunque, circa 23 miliardi, per ritornare ai massimi pre-crisi, cosa che l’Italia potrebbe raggiungere entro i prossimi mesi, malgrado un evidente rallentamento delle economie dei Paesi in cui esportiamo, il che potrebbe incidere negativamente sul nostro trend di esportazioni, quindi, anche sulla crescita.

Certo, resta il fatto che i tedeschi potrebbero raggiungere nuovamente i mille miliardi di esportazioni, così come prima della crisi, un livello significativamente più alto, rispetto al loro pil, più di quanto non incidano le nostre esportazioni sulla formazione della ricchezza nazionale. Ma se ci limitiamo a parlare di dinamiche, l’Italia sembra correre persino di più della Germania, semmai ha un impatto negativo da noi la crescita del valore delle importazioni, a causa del rialzo dei prezzi energetici, che per il nostro Paese hanno un peso maledettamente maggiore.

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