Il problema è che, però, la stessa azienda produce anche moltissimi altri prodotti per cui è aumentata la psicosi per le verdure, tanto da indurre la Germania a sconsigliare di consumare verdure crude. Ma – come afferma l’Amministratore Delegato Klaus Verdeck – non viene fatto nessun uso di concime animale per la produzione dei vegetali e addirittura non c’è presenza di allevamenti né presso la fabbrica né nei dintorni.
Non si capisce quindi da dove possa essere derivata l’idea della contaminazione visto che si pensa che il batterio E. Coli venga proprio dal concime.
Oltretutto, continua l’Amministratore Delegato, i germogli di soia e non solo quelli vengono prodotti con acqua alla temperatura di 38°, senza essere concimati.
E infatti, dopo avere esaminato più di 20 campioni di germogli sequestrati all’azienda (che nel frattempo è stata chiusa), la Germania si vede “costretta” non solo scagionare l’azienda in questione e i suoi prodotti, ma a ricominciare da zero per quanto riguarda il capire da dove provenga il tanto temuto batterio killer.
In Italia comunque tutto è sicuro, sano e salutare. E’ quello che continua a ripetere il Ministro Fazio, insieme alle giuste norme per essere ancora più sicuri: