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Portogallo alle urne, verso svolta a destra

Published by
Giuseppe Timpone

Oggi il Portogallo è chiamato ad eleggere la nuova Camera dei Deputati, con 9,2 milioni di elettori al voto. Le elezioni avvengono in un clima sociale ed economico drammatico, con il Paese alle prese con una spaventosa crisi finanziaria, con un deficit fino ad oggi fuori controllo e un debito in crescita vertiginosa, tanto che Lisbona ha dovuto battere cassa all’Unione Europea, che ha sganciato, insieme al Fondo Monetario Internazionale, 78 miliardi di euro. Soldi, questi, indispensabili per potere rimborsare già tra una decina di giorni 4,9 miliardi di euro in titoli di stato, operazione altrimenti impossibile. Insomma, il Portogallo avrebbe evitato il default solo grazie a Bruxelles e sebbene la sua situazione resti lontana dal dramma della Grecia, di certo è più vicina ad Atene che alle grandi capitali europee. A fine marzo, il governo, guidato dal socialista José Socrates, ha dovuto rassegnare le dimissioni, dopo che il suo piano di austerità è stato bocciato dai deputati, con mozioni di sfiducia dalla stessa sinistra.

I sondaggi danno per favoriti il centrodestra dei socialdemocratici del Psd, con il 36% delle intenzioni di voto, contro il 35% dei socialisti del Ps. I probabili alleati del Psd sarebbero al 12%, consentendo così una maggioranza di centro-destra alla Camera.

I socialisti, da un punto di vista del loro singolo partito, se questi fossero i voti reali, non andrebbero incontro a una vera disfatta, semmai non avrebbero alcuna possibilità di formare una maggioranza.

In effetti, malgrado il clima elettorale, agli inizi di maggio i maggiori partiti portoghesi sono stati costretti a concordare un piano di austerità, da attuare nella difficile fase del dopo-elezioni. La richiesta era venuta da Bruxelles ed era una condizione preliminare per ricevere gli aiuti.

La probabile vittoria del centro-destra a Lisbona scalzerebbe, dunque, i socialisti dal governo, un preludio allo scenario che tra poco più di nove mesi potrebbe accadere a Madrid, dove si prevede una pesante batosta per i socialisti dello Psoe, soprattutto, dopo le elezioni amministrative di due domeniche fa.

Sempre secondo i sondaggi, tuttavia, l’astensione oggi in Portogallo potrebbe raggiungere il 40% e anche ciò sarebbe indice di un fortissimo malcontento tra gli elettori, a prescindere da chi vinca oggi le elezioni.

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Giuseppe Timpone