Coni e Figc sullo scandalo scommesse: pene più severe per chi non collabora

Dopo il nuovo scandalo che ha colpito il mondo del calcio, la Figc e il Coni hanno adottato immediatamente delle misure restrittive per il mondo degli scommettitori: sono state inasprite le pene per le scommesse illecite e, soprattutto, si adotterà la linea della tolleranza zero verso chi non denuncerà eventuali situazioni illegali. Giovanni Petrucci, presidente del Coni, e Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, si sono incontrati a Roma per parlare delle recenti vicende di Cremona e delle indagini in corso. Una nota spiega che «l’incontro è servito per un’organica riflessione sugli sviluppi dell’inchiesta di Cremona, anche in vista della riunione della Giunta Nazionale del Coni in programma lunedì alle 14.30». I due presidenti «hanno convenuto sulla necessità di rafforzare le forme di collaborazione tra soggetti preposti alla tutela dell’ordine statuale e quelli preposti all’ordine sportivo, in particolare la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Economia, il ministero dell’Interno e il ministero della Giustizia, al fine di mettere in funzione ulteriori strumenti operativi utili a contrastare il fenomeno delle attività illecite collegate alle scommesse».

Intanto le indagini vanno avanti e dopo il lavoro della Procura di Cremona, la giustizia sportiva è pronta ad intervenire: la situazione dell’Atalanta e del capitano Cristiano Doni è sempre più critica, in quanto la squadra di Bergamo rischia seriamente di vedersi negata la recente promozione in serie A. Ha parlato riguardo alla vicenda il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio: «Aspetto di avere qualche notizia più chiara. Leggendo i giornali mi sembra che ci siano elementi estremamente modesti, ma la discriminante è se c’è una colpevolezza». Tentorio ha poi aggiunto: «Se c’è colpevolezza è grave per l’Atalanta e per lo sport bergamasco. Se non c’è colpevolezza è gravissimo per l’immagine della squadra e dell’atleta. In ogni caso per l’Atalanta è una cosa grave». Molti tifosi atalantini si preparano ad organizzare una manifestazione nei prossimi giorni, ma Tentorio, interrogato su ciò, è tornato a parlare di riservatezza: «In questa fase la cosa più seria è aspettare i fatti che non ho ancora letto. Se ci fosse un po’ più di riservatezza  saremmo tutti più seri. Le sentenze le fanno i magistrati giudicanti non i pm. E colpisce l’assoluta mancanza di prove dirette».

 

 

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