Altra nota da sottolineare è poi il fatto che entro il 6 giugno, c’è la possibilità di dichiarare gli affitti fin’ora in nero, ossia sconosciuti al fisco, senza incorrere nelle maxi-sanzioni previste. A partire da martedì 7 giugno, però, se un inquilino dovesse denunciare un affitto in nero, egli avrebbe diritto a un canone ridotto e il proprietario si vedrebbe recapitare le sanzioni relative.
Ricordiamo che la cedolare secca è un metodo diverso di tassazione dei proventi da canone di affitto degli immobili, purchè non operato da società di qualsiasi veste e per scopi abitativi.
Il proprietario, fino ad oggi, era tenuto a dichiarare i proventi da canone, sottoponendoli alla normale tassazione Irpef. Con la cedolare secca, invece, egli potrà decidere di sottoporli direttamente all’aliquota del 19%, qualora il canone sia concordato con l’inquilino, o del 21% in tutti gli altri casi.
E’ evidente come questa imposizione fiscale risulti in genere conveniente, in quanto consente al proprietario di usufruire di un’aliquota più bassa di quelle Irpef (queste partono dal 23%). Solo nei casi in cui il proprietario avesse un reddito inferiore agli 8 mila euro, pertanto, non soggetto alla tassazione Irpef, sarebbe più conveniente restare con il vecchio metodo di calcolo.