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Chrysler, Tesoro USA cede quota a Fiat

Published by
Giuseppe Timpone

E’ finita la fase di partecipazione del governo americano in Chrysler, il gruppo automobilistico di Detroit, che solo due anni fa rischiava il fallimento, mentre oggi è in piena ripresa, con un boom di vendite di auto e la creazione di nuovi posti di lavoro. Il merito del successo ha un nome, indubbiamente, ed è un nome italiano: Sergio Marchionne. 

Artefice del processo di acquisizione di Chrysler, da parte di Fiat, l’ad della casa di Torino ha sin da subito manifestato la volontà di ottenere il controllo assoluto su Detroit, aumentando la quota di partecipazione iniziale, rimborsando il prestito elargito dai governi di USA e Canada, procedendo all’acquisizione dei pacchetti azionari restanti.

E, in effetti, solo la settimana scorsa era stato ripagato il debito, che ancora gravava sulle case di Chrysler, attraverso un’operazione finanziaria, che prevede che il rimborso sia effettuato, attraverso l’accensione di un debito con un pool di banche. Ciò consente a Marchionne di raggiungere due obiettivi: risparmiare 200 milioni di dollari in interessi, grazie alle condizioni più agevoli delle banche; esercitare il diritto di opzione sul 6% ancora detenuto dal Tesoro, che cederebbe la propria quota, solo dopo il rimborso del prestito.

E da Washington, giunge il sì del Dipartimento del Tesoro, retto dal segretario Timothy Geithner, il quale così cederà il 6% della partecipazione ancora nelle mani del governo USA a Fiat, che così passerà dal 46% al 52% del capitale di Detroit.

Obiettivo di Marchionne è di salire al 55%-57% entro la fine dell’anno; ma solo poche settimane fa, l’obiettivo della maggioranza assoluta delle azioni Chrysler era considerato non molto probabile dagli stessi mercati. Scenario, evidentemente, capovolto in pochi giorni.

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Giuseppe Timpone