RICOSTRUZIONE DA CHIARIRE – La maggior parte delle 570 persone tratte in salvo sono state trasportate nelle caserme a Sfax. Secondo fonti tunisine sentite dall’agente Reuters 3 profughi sono morti mentre altri sono stati costretti al ricovero in ospedale. Sempre la stessa fonte riferisce che i profughi non si trovavano su un unico barcone ma su piccoli pescherecci con i quali stavano cercando di lasciare il Nord Africa diretti verso Lampedusa. Il mare in burrasca li ha impauriti e spinti a gettarsi in acqua prima che i soccorritori li mettessero in salvo.
SBARCHI AD OTRANTO – E la scorsa notte le motovedette della Guardia Costiera italiana hanno evitato che si verificasse una nuova tragedia mettendo in salvo oltre 100 immigrati che si trovavano su un barcone che stava per affondare. Secondo il comunicato emesso dalla Guardia Costiera il salvataggio è avvenuto al largo di Otranto dove il peschereccio con a bordo quai 150 profughi navigava a luce spente.
Dopo vari tentativi di proseguire la navigazione i militari sono riusciti a fermare l’imbarcazione e hanno trasbordato una cinquantina di persone sulle motovedette. All’arrivo a terra la maggior parte dei profughi sono stati ospitati dal centro di prima accoglienza Don Tonino Bello dove ci sono stati anche diversi tentativi di fuga e liti tra gli stessi extracomunitari: con l’arrivo dell’alba è tornata la calma.